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Un giro a Milwaukee

Lunedi 20 febbraio del 2017.
Ore 18:00, il traffico è intenso e tutti chiusi nelle loro automobili sembrano già pregustare l’arrivo a casa e il meritato riposo dopo le fatiche del lavoro.
Mi fermo dal “casolin di Priabona” a prendere un panino, la mia cena per questa sera. Mentre guido assaporo questa cena fatta di pane, prosciutto e the alla pesca.
Sono in anticipo e quindi me la prendo con calma lungo le curve della cava Brunelli e di Contrà Marchiori Beati.
Quando arrivo  al parcheggio del Bar Rana ci sono un paio di macchine e la bruschetteria è chiusa. Spengo l’auto, ascolto la musica e guardo le macchine passare. Le due macchine parcheggiate dopo un po’ se ne vanno e resta solo la mia, puntata a guardare la pianura lì di fronte.
Penso che è lunedi, che tutti si rintanano nelle loro case, che il week-end è appena concluso e noi invece ad andare in grotta.

Alle 18:32 arriva il Sid.
“Viene qualcun’altro?”
“No oggi si va in due.”
“Che strano!”
“Ho visto che il Burger King chiude a mezzanotte. Magari riusciamo a fare la cena stasera!”
“Comunque il panino me lo sono già mangiato.”
“Anch’io.”

Lungo la strada che porta al Feo, Sid mi dice che Franco e la Doni non hanno trovato nulla alla Sioramandola e hanno chiuso il cantiere.
“Beh, speriamo che non tocchi anche a noi chiudere i cantieri in Vecia. Sarebbe un gran peccato viste le potenzialità della grotta”
“Facciamo quattro “pacche” nel punto sotto Sala Sbrasa e che la fortuna sia dalla nostra parte!”
“Non saprei dove altro guardare poi!”
“Abbiamo oramai visto tutto quel che c’era da vedere”

Al tornante della strada per Campipiani ci cambiamo e…
“Ho lasciato a casa il pettorale! Merda!”
“Nessun problema puoi usare il cordino dei sacchi… oppure il filo delle cariche.”
“Mi presti l’elastico? Mal che vada uso il cordino del porta sacchi.”

Suonano le campane del Feo. Sono le 19:00 in punto. Ho voglia di fiondarmi giù in grotta come un missile e anche Sid la pensa uguale.
Tra l’andatura sostenuta e la  corsa scendiamo e alle 19:29 siamo sotto Sala Sbrasa.
Bel tempo mi dico, ma si potrebbe fare di meglio.
Diamo un occhio al punto dove la  volta scorsa la termocamera Milwaukee indicava il passaggio di aria fresca.
Effettivamente l’aria entra in quel pertugio. Facciamo la prima carica per togliere un po’ di sassi. Il primo metro è sotto frana e poi sembra che ci sia un meandro.
Nella sala un po’ di odore si sente. In teoria dovrebbe mangiarsi il fumo! Spostiamo dei bei macigni e poi altre due botte. Siamo un metro dentro la frana e stavolta non si sente l’odore delle cariche.
“Bene! Dai che stavolta la va!”
“Tieni i fili delle cariche che ti servono per la risalita.”

Dopo un bel lavoro di spostamento sassi riusciamo ad entrare un paio di metri e mettere la testa dentro.
“Cosa vedi?”
“Stretto. E poi c’è una curva, ma è stretto.”
“Fammi dare un’occhiata.”
“Caspita che stretto. E poi sta lama a destra rompe proprio i fighi. C’è una curva a sinistra. Hai visto che la parete di destra è tutta erosa? Sembra un vecchio meandro.”
“Sembra quasi la continuazione del meandro che arriva sul pozzetto dietro di noi. Vuoi vedere che questo è  il vecchio fossile e la via verso il sifone è il ringiovanimento? Proviamo ad arrivare alla curva e poi vediamo.”

Detto questo continuiamo la disostruzione. Levarino, mazzetta, sassi, lame, trapano, spingicariche. E ricordarsi  sempre di tenere i fili delle cariche che magari serviranno per la risalita.
Dopo un’altra oretta riusciamo a infilare la testa e… saletta!
“Un metro più avanti c’è una piccola saletta. Un saltino di mezzo metro e poi una saletta!”
“Chissà che sia la volta buona. La direzione è giusta, l’aria c’è, …dai che continuiamo fin che abbiamo batteria.”

E continua, continua finchè si apre il varco. Una lama staccatasi è incastrata sopra, ma dovremmo passarci.
Provo io, ma messi i piedi nel saltino di mezzo metro, mi sento le spalle bloccate e mi dico che non ho testa per queste cose.
“Vai tu Sid o spacchiamo ancora?”

Riprova Sid, un paio di tentativi, braccio indietro e braccio avanti, il caschetto che quasi si incastra ed è aldilà.
“Che vedi?”
“E’ stretto altro che saletta. Sopra tutti sassi mossi della frana. Alla base fango e chiude!”
“Ma l’aria? Dove va l’aria? C’era prima e c’è ancora. Guarda bene. Non può finire  così anche questa volta!”
“Ci sono dei vuoti sopra, ma è tutta frana. L’aria si perde tra tutto questo sfasciume. Niente… esco!”
“Merda! La xe finia anca stavolta!”

Sono le 23:00. Il Burger King chiude a mezzanotte. Fuori fa freddo. Domani si va a lavorare. Mi creo il pettorale con il filo avanzato delle cariche e usciamo appena passate le 24:00.
“Alla fine abbiamo fatto una piccola punta però, 5 ore di lavoro a -150 metri di profondità. Di lunedi sera!”
“Proprio bravi cojoni!”

In velocità ci cambiamo e poi giù verso la pianura.
“Che dici se la chiamiamo Sala Milwaukee?”
“Ma più che una sala è un meandro. Meandro Milwaukee.”
“Dai che almeno abbiamo risolto il mistero di dove va a finire l’aria che si butta giù per il pozzetto. Abbiamo capito che una parte si infila lì.”
“E adesso? Al Buso della Vecia che ci resta da vedere?”
“………..”

Alla fine non ci resta che andare a dormire. Domani sarà un nuovo giorno.

Matteo

Cartoline da Samar 3

Gandara 23 Aprile 2012 Ciao gente. Per me oramai il viaggio sta per finire. Mentre vi scrivo probabilmente i ragazzi stanno già scendendo in nuovo pozzo scoperto ieri…. Sabato siamo andati a Camnoan dove una squadra è entrata in Male-Ho per rilevare i rami allagati trovati nei giorni precedenti. La nostra guida dopo aver esaurito la batteria della sua pila già all’ingresso si e dovuta arrendere a rincorrere Matteo, Claudio e Antonio lungo meandri che ricordano più il Canin che le Filippine e nuotare su laghi tenebrosi. Penso che la prossima volta li aspetterà fuori… Io e gli altri invece, guidati da barangay Capitain di Camonoan siamo andati a vedere una “grande grotta col fiume” che in realtà si è rivelata una grottina lunga solo 150 metri completamente fossile. Abbiamo passato la notte al villaggio per guadagnare tempo il giorno dopo. Al mattino siamo stati accolti da un gruppo di militari che stanno perlustrando la zona: dicono che è per motivi di sicurezza… Sarà ma la vista delle armi fa sempre un certo che. Dopo colazione di nuovo in marcia alla ricerca di altre grotte: dopo vari buchetti troviamo un interessantissimo pozzo che in periodo di pioggia inghiotte un torrente con un salto stimato sui 60 metri. Riusciamo a scenderne solo 20 metri causa mancanza corde. La cosa interessante è che si trova in una zona strategica che potrebbe essere la porta di accesso ad un eventuale giunzione tra Male-Ho e Sulpan Cave alla luce dei nuovi riposizionamenti.
Lillo
Di seguito un racconto di vita al villaggio fatto da Claudio.

12-04-2012 campo base casa Calagos Barangay Barruz …ora capisco perché mia mamma si arrabbia quando trova la pipì del nostro gatto.. …ed ecco che nel cuore della notte il Barangay Capitan (da noi sarebbe il sindaco del paese) di cui siamo ospiti dal primo giorno,si alza dal letto,va sul balcone,estrae il suo creapopoli e con “getto”probabilmente poco controllato fa pipì di sotto!E fin qui tutto ok se non per l’incuranza di ciò che c’è di sotto, ma soprattutto per quel che ha attorno..cioè il Pota! Che dorme (come sempre poco e non più di 2 ore a notte!) nella sua zanzariera. Quando sente vari schizzi sul suo dormitorio si chiede: ma come?? Piove?! Ma ci sono le stelle!! In pochi secondi realizza ciò che sta accadendo..e comincia a citare Dio nelle sue varie forme ed espressioni! Proprio cosi ragazzi, il “Sindaco” ha pisciato dal balcone beccando la zanzariera di Matteo e qualche vestito steso ad 1 metro e mezzo da terra per asciugare! Il bello è che poi è sceso al piano di sotto dove c’è il bagno, che per quanto possa essere “ruspante”un water esiste! Del resto il ”nostro Sindaco” sera si, sera no e qualche sera nel mezzo arriva a casa ciocco mazzato!! Tanto che le figlie lo accompagnano una per parte e lo mettono a letto! Nemmeno dei miei amici nei loro tempi d’oro avevano così tanta costanza nelle sbronze!! Probabilmente penserà che dopo avere messo al mondo 17 figli ora si può divertire…La sveglia è solitamente alle 5,30-6,00 anche se in realtà già alle 4,30 ci sono le radiosveglie dei loro telefonini e sterei che partono a canna in varie capanne del villaggio!! Stamattina facciamo colazione con riso (..che novità..) e uova. Il Pota ci racconta dell’accaduto, non scordandosi di citare dio durante il discorso.. Noi da buoni compagni gli spieghiamo che poteva andare peggio, cioè ,che poteva essere cacca..oppure quelle super mega scatarrate che fa di notte! E immaginiamo finiscano tutte su quello splendido pavimento in assi di legno bao bab, che figli e moglie con tanta devozione lucidano tutti i giorni con gusci di cocco. Ma non è finita qui..Programma di oggi, 2 squadre con relativa esplorazione di nuove grotte. Ci prepariamo gli zaini e ci cambiamo i vestiti. Vado sul balcone, prendo mutande, calze,maglietta.. certo, non sono da passarella..ma anche ieri sono riuscito a lavarli e lavarmi al fiume, almeno il grosso.. Prendo i miei pantaloni, sono un po’ umidi sulla parte destra ,che strano mi dico..e si che ieri sembravano asciutti.. Del resto ho pensato che di giorno ci sono 25-30 gradi ma con 90-95 % di umidità poi di notte la temperatura si abbassa, ma l’umidità non tanto, quindi teoricamente stando all’esterno si possono inumidire.. Quando però le indosso mi arriva una di quelle vampate…! E si, avrete già capito ,il Barangay Capitan e il suo fedele biribiri imbizzarrito (come non dargli del “fedele” dopo 17 figli!) come nel film di Benigni in Piccolo diavolo, quando innaffiava i palazzi, hanno centrato anche i miei pantaloni! Ma erano a un metro e 50 di altezza dal pavimento appesi al soffitto del balcone!! Ovviamente essendo già tutti pronti per partire non mi andava di farli aspettare per ribaltare il saccone e prendere un altro paio di pantaloni. Mi dilungo solamente in un “rosario” verso il signore sfoggiando un ottimo repertorio.. Poi mi son detto che da li a10 minuti avrei dovuto passare il guado sul fiume di tutti i giorni ( si perché tutti i giorni facciamo un guado sul fiume con le scarpe e le calze in mano per stare il più possibile con i piedi asciutti, ma siccome devono farlo pure gli abitanti del villaggio, possibile che nessuno tagli 2 tronchi e li metta a modo di ponte?? Visto che vanno a tagliare le assi di legno tek a 3 o 4 ore di cammino nella giungla! Boh..! Valli a capire te sti qua..) Fatto il guado ma il risultato non cambia, come la proprietà commutativa spostando i fattori di un operazione il risultato non cambia..o qualcosa del genere..Vampate di piscio miste al mio sudore ,che francamente quest’ultimo posso paragonarlo a Chanel n 5. Ora capisco perché mia mamma si arrabbia quando trova la pipì del mio gatto (Atomino) sulle tende delle porte d’ingresso di casa nostra…!! Durante l’avvicinamento ogni tanto i compagni ci ricordano a me e Matteo che poteva andare peggio, come discusso a colazione e noi da buoni Bresciani gli rispondiamo con un bel “enkulet!” seguito dalla divinità cristiana accompagnata da vari pronomi… Per la cronaca oggi io, Lillo e Francesco abbiamo sceso una serie di pozzi fino ad una profondità di 60-70 metri circa. La guida ci aveva descritto la grotta abbastanza bene, l’unica differenza che loro si erano fermati sul penultimo pozzo e sembrava si affacciasse su una galleria, mentre invece sbucava in un salone da 30×50 metri chiusa alla base con dei massi di crollo e nessun ramo laterale come prosecuzione. Come zona era interessante perché posta tra Male-ho cave e Sulpan Cave in un punto abbastanza alto di quota. Matteo,Guido e Antonio invece, sono andati a vedere un’altra grotta con la guida locale. Arrivati a quota 360 metri dopo ore di trekking e dopo aver imprecato contro la guida sfoggiando un ottimo dialetto bresciano-veneto…(si perché fare del trekking a 35 gradi con 95% di umidità e bestiacce varie..non è il massimo, o perlomeno non è quello che cerchiamo). Sono arrivati ad una galleria fossile di circa un centinaio di metri, rilievo e ritorno al campo. Fatto merenda con pannocchie di mais bollite e cocchi freschi. Però anche oggi mancano le birre e questo è un po’ grave! L’unico giorno che ne abbiamo recuperato 12 litri li abbiamo finiti la sera stessa al ritorno di una bella punta di 13 ore… Ciao a tutti e alla prossima!!
Claudio..

Foto 1 - Magazzino a casa Calagos. Foto 2 - L'ufficio improvvisato. Foto 3 - Il nuovo pozzo. Foto 4 - La nostra scorta. Foto 5 - Las Tres Marias. Foto 6 - Pochi minuti di pioggia e il fiume si muove. Foto 7 - Sulpan Cave. Foto 8 - Sulpan Cave. Foto 9 - Sulpan Cave. Foto 10 - Sulpan Cave. Foto 12 - The basket. Foto 11 - Camonoan Capitain's House.

01-04-2012 FESTA GRANDA AL FEO

Domenica scorsa, primo aprile 2012, al Feo, sopra Monte di Malo è avvenuto qualcosa di unico, di grandioso, di storico. Eravamo un centinaio, bambini, giovani, veci, mamme, papà, nonni, amici, morose, mogli. Tutti insieme, GSM e GGS a festeggiare, in una casetta in mezzo al bosco, un evento importante e che fatico ancora a credere: la congiunzione di due grotte in un unico grande sistema, sotto a quel fazzoletto di terra che è l’Altopiano del Faedo-Casaron. Eravamo veramente in tanti domenica e ci siamo stati tutti, dentro e fuori quella baita della Croce dei Massignani che sulla cresta del monte segna anche il confine geografico del Faedo-Casaron. Non mi dilungo nella cronaca della giornata, ma voglio solo ricordare in questo post il caloroso applauso al Maestro Renato Gasparella e consorte. E’ stato veramente bello ascoltare le sue parole, che sempre trasmettono una grande voglia di cercare qualcosa oltre.

Dentro alla baita "al via scateniamo l'inferno"
Dentro alla baita “al via scateniamo l’inferno”
Fuori della baita "chi xei i migliori?"
Fuori della baita “chi xei i migliori?”
“Questa è la nostra storia”
“Questa è la nostra storia”