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Giornata al Giacominerlock

Domenica 24 Aprile c’è stata un’uscita alla mitica grotta Giacominerlock a Cesuna.
Eravamo un bel gruppo: Lillo, Matteo, Sid, Lucio, Ester, Lisa e, il nuovo arrivato, Davide il pompiere.
Siamo scesi fino meno 250 e la grotta merita proprio di essere visitata con i suoi maestosi pozzi e saloni.
E’ stata veramente una bella giornata e ci divertiti tutti.

Ciao EsterIMG_5703

Matteo
Matteo

 

Lisa e Matteo
Lisa e Matteo
Sid, Davide, Lucio, Lisa, Lillo, Ester
Sid, Davide, Lucio, Lisa, Lillo, Ester

 

4 MARMOTTE. IL RITORNO

E’ passato oramai un mese e i ricordi affievoliscono sempre più, lo stesso però cercherò di riassumere la bellissima giornata trascorsa sul Carega alla ricerca dell’abisso a 2100 metri di altitudine.
GSM Carega Expedition2015- Atto finale.
Domenica 07/11/2015 partenza prima dell’alba da Schio, e le marmotte stavolta siamo io, Sid, Lillo e Frigo.
Saliamo fino a Campogrosso e quando arriviamo il sole sta rischiarando le Piccole Dolomiti.

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Con gli zaini stracarichi ci incamminiamo su per Bocchetta Fondi e quando sono circa le 10.00 arriviamo al Vallone della Teleferica proprio sotto il Rifugio Fraccaroli.
Depositiamo i pesanti zaini proprio davanti all’ingresso del solito buso visto e rivisto, sentito raccontare , ma da noi mai visitato completamente fino al fondo.
Dopo la spedizione di Giugno in cui io e Sid siamo scesi fermandoci lungo il meandro finale, anche Lillo c’era ritornato ad Agosto e ne era stato impressionato anche lui per la forte corrente d’aria, ma anche per gli ambienti interni molto interessanti.

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Salutato Frigo che ritorna giù, entriamo convinti che forse l’Abisso è proprio qui.
Subito abbiamo la sorpresa di trovare la grotta armata e questo oltre a farci piacere perché vuol dire che anche qualcun altro ha avuto la nostra curiosità di visitarla, ci facilita la discesa.
Arrivati alla partenza del meandro bagnato ci fermiamo e cominciamo con il levarino a creare uno scolo per l’acqua. Con un lavoro di mezz’oretta abbassiamo il livello dell’acqua di 2-3 cm il tanto per evitare di bagnarci completamente.

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Passiamo di là e disostruiamo il meandro successivo asciutto. Quattro “pache” ben piazzate e tutto diventa più agevole. Passiamo e armiamo il pozzo successivo.
Alla base del pozzo da 15 metri ci inoltriamo nel meandro che stretto e con forte corrente d’aria ci fa tribolare non poco.
Proseguiamo per circa 50 metri e ritroviamo il posto dove la volta scorsa con il Sid ci siamo fermati. Be’ facciamo altri 10 metri neanche e troviamo il tappo di frana.
Game Over.
Addio sogno di Abisso.
Tutto quello che ci raccontava Armando si è avverato e anche se il meandro è più lungo di quel che ci dice ahinoi la fine è la stessa frana.
Torniamo rilevando la grotta dal fondo e oramai quasi al crepuscolo siamo di nuovo fuori .

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Scendiamo il Boale dei Fondi che è buoi pesto con gli zaini che pesano una esagerazione, ma è caldo e siamo felici di aver finalmente esplorato completamente il Buso del Vajo della Teleferica.
Un altro punto di domanda ha avuto la sua risposta e per l’Abisso sarà alla prossima volta.

Grotta del vajo della teleferica (agg_2015)

da Forlì al Degobar

1 Dicembre 2014
Vi riassumo brevemente l’uscita di ieri al Degobar proposta dallo Speleo Club Forlì.
Previo accordo con Lillo, ci troviamo al cimitero di Caltrano alle 8 io, Ester e Lillo; pochi minuti dopo arrivano loro, puntualissimi, in macchina dalle 5!
Sono in sette, un bel gruppo misto dai 18 anni in sù.
Subito ci rendiamo conto che l’obiettivo prefissato dei -270 sarà difficile da raggiungere, siamo in tanti e il tempo stringe; ma l’entusiasmo non manca e si va.
Dopo la tappa obbligatoria per la colazione recuperiamo altri due del loro gruppo a Gallio, arrivati il giorno prima, e siamo in 12!
La fortuna è dalla nostra parte; non piove e di neve nemmeno l’ombra. Ci cambiano davanti al rifugio di campo muletto.
Alle 10.30 siamo tutti pronti ad entrare; la progressione procede fluida, la grotta è un pò più bagnata rispetto al mese scorso, i forlivesi non sono abituati a queste temperature! (circa 6°)
In men che non si dica arriviamo al bivacco, scatta l’ora del te (aromatizzato al rum) e una buona dose di cazzate in salsa emiliana. Di comune accordo decidiamo che per oggi può bastare, ultimo sforzo fino alla saletta di Yoda per i fan di Star Wars…e via che si sale!
Stavolta mi sento un più sicura sugli attrezzi e mi godo di più la grotta, fino all’ultimo pozzo armato doppio da Lillo per velocizzare l’uscita. Alle 18 siamo tutti fuori, piove ma poco… Frigo e Paolo???? boh!
Dopo esserci cambiati nella legnaia del rifugio decidiamo che pizza e birra non ce le toglie nessuno… addirittura insistono per pagarci il conto..troppo gentili!
Soddisfatti per la giornata trascorsa insieme ci salutiamo con la speranza di ricambiate la visita al più presto.
Lisa
Bivacco Frigo 17
Bivacco Frigo 17
I gitanti aal'ingresso
I gitanti all’ingresso
Theino?
Theino?