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24 maggio 2025 PRESENTAZIONE LIBRO SOPRATTUTTO SOTTO

24 Maggio 2025 Presentazioni

LIBRO SOPRATTUTTO SOTTO

Ricerca e studio sul carsismo nell’Altopiano Faedo Casaron

MOSTRA SOPRATTUTTO DENTRO

Evoluzioni artistiche della grotta interiore

Dopo qualche giorno passato a rielaborare le emozioni della presentazione del nuovo libro, ecco un po’ di belle immagini della mostra fotografica e della serata trascorsa insieme presso il Cinema Aurora di Malo!😍ERAVATE DAVVERO TANTISSIMI!

Ringraziamo tutto il pubblico presente, la Band che ci ha accompagnati, il presentatore della compagnia “la piccionaia”, tutti gli ospiti intervenuti alla presentazione del libro insieme anche ai rappresentanti delle amministrazioni comunali di Malo e Monte di Malo e al presidente della sezione CAI Malo! Grazie a tutti!❤️Infine vogliamo ringraziare Federico Bruttomesso per l’editing fotografico.Buona serata, alla prossima!

😉Jack— emozionato/a presso Cinema Aurora Malo.

L’altopiano Faedo Casaron, situato nell’Altovicentino, è noto per il Buso della Rana. Apprezzato da appassionati di natura e speleologia, è un luogo ricco di bellezze che rischia però di passare inosservato.

📚 IL LIBRO

Presentazione: 24 maggio alle ore 18.00 presso Cinema Aurora, Malo (VI), via Chiesa 38

Titolo: Soprattutto Sotto – Ricerca e studio sull’altopiano Faedo Casaron

Autori: Marcello Manea e Matteo Scapin
Formato: 608 pagine a colori, 16×24 cm, edito da Idea Montagna (PD)

Contenuti: Aspetti geologici, paleontologici, culturali e descrizione di 178 grotte.

Presentatore: Carlo Presotto, drammaturgo, attore e regista

Interventi

  • Autorità: Silvia Berlato, Maria Gigliola Zattra, Giovanni Maria Guarrera, Ermes Bonora
  • Ospiti: Enrico Gleria, Paolo Mietto, Quirino Tessaro, Thomas Marchiorato, Leonardo Latella
  • Curatori: Marcello Manea, Matteo Scapin, Francesco Sauro
  • Video “I veci Speleo” con: Federico Lanaro, Maurizio Da Meda, Cesare Raumer, Enrico Gleria, Flavio Cappellotto, Franco Valmorbida, Armando Stefani, Leonardo Busellato
  • Interventi musicali: Pumpkin Head Makes Moonshine (Gabriele Grotto, Samuele Ongaro, Jacopo Novello)

📍 Mappa evento libro

📌 Altre presentazioni

Pordenone, Trento, Mantova, Verona, Feltre

📖 Info & Contatti

Ogni giovedì dalle 21:30 presso sede G.S.M. Palazzo delle Associazioni, Piazza Zanini 1, Malo

Email: info@speleomalo.it
Contatti: Marcello Manea 370 3271611, Matteo Scapin 340 7660571, Ermes Bonora 348 6062729


🖼️ LA MOSTRA

Apertura: 24 maggio dalle ore 16.00 alle 21.00
Luogo: Oratorio San Gaetano, Malo (VI), via Chiesa 38

Artista: Lisa Battistel – Dipinti ispirati alle grotte, incluso quello di copertina del libro.

Un’esplorazione pittorica interiore tra simbolismo e racconto speleologico.

Fotografie: Federico Bruttomesso – Inclusa la foto vincitrice Open Belgian Caving Photo Championship 2024.

📍 Mappa evento mostra

🚗 Parcheggio consigliato

Via Molinetto, accanto al Centro Giovanile, per evitare difficoltà dovute ad altri eventi.

📍 Mappa parcheggio

Presentazione del libro “Soprattutto Sotto”

24 Maggio 2025 Presentazioni

LIBRO SOPRATTUTTO SOTTO

Ricerca e studio sul carsismo nell’Altopiano Faedo Casaron

MOSTRA SOPRATTUTTO DENTRO

Evoluzioni artistiche della grotta interiore

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L’altopiano Faedo Casaron, situato nell’Altovicentino, è noto per il Buso della Rana. Apprezzato da appassionati di natura e speleologia, è un luogo ricco di bellezze che rischia però di passare inosservato.

📚 IL LIBRO

Presentazione: 24 maggio alle ore 18.00 presso Cinema Aurora, Malo (VI), via Chiesa 38

Titolo: Soprattutto Sotto – Ricerca e studio sull’altopiano Faedo Casaron

Autori: Marcello Manea e Matteo Scapin
Formato: 608 pagine a colori, 16×24 cm, edito da Idea Montagna (PD)

Contenuti: Aspetti geologici, paleontologici, culturali e descrizione di 178 grotte.

Presentatore: Carlo Presotto, drammaturgo, attore e regista

Interventi

  • Autorità: Silvia Berlato, Maria Gigliola Zattra, Giovanni Maria Guarrera, Ermes Bonora
  • Ospiti: Enrico Gleria, Paolo Mietto, Quirino Tessaro, Thomas Marchiorato, Leonardo Latella
  • Curatori: Marcello Manea, Matteo Scapin, Francesco Sauro
  • Video “I veci Speleo” con: Federico Lanaro, Maurizio Da Meda, Cesare Raumer, Enrico Gleria, Flavio Cappellotto, Franco Valmorbida, Armando Stefani, Leonardo Busellato
  • Interventi musicali: Pumpkin Head Makes Moonshine (Gabriele Grotto, Samuele Ongaro, Jacopo Novello)

📍 Mappa evento libro

📌 Altre presentazioni

Pordenone, Trento, Mantova, Verona, Feltre

📖 Info & Contatti

Ogni giovedì dalle 21:30 presso sede G.S.M. Palazzo delle Associazioni, Piazza Zanini 1, Malo

Email: info@speleomalo.it
Contatti: Marcello Manea 370 3271611, Matteo Scapin 340 7660571, Ermes Bonora 348 6062729


🖼️ LA MOSTRA

Apertura: 24 maggio dalle ore 16.00 alle 21.00
Luogo: Oratorio San Gaetano, Malo (VI), via Chiesa 38

Artista: Lisa Battistel – Dipinti ispirati alle grotte, incluso quello di copertina del libro.

Un’esplorazione pittorica interiore tra simbolismo e racconto speleologico.

Fotografie: Federico Bruttomesso – Inclusa la foto vincitrice Open Belgian Caving Photo Championship 2024.

📍 Mappa evento mostra

🚗 Parcheggio consigliato

Via Molinetto, accanto al Centro Giovanile, per evitare difficoltà dovute ad altri eventi.

📍 Mappa parcheggio

Niente di nuovo in Pisatela? No, carpe diem.

“Fucit irreparabile tempus, carpe diem”
Una frase simile a questa in un rozzo latino maccheronico potrebbe fare bella figura su una meridiana  di casa. Il carpe diem ricorda anche giovani studenti di una scuola britannica che, salendo sui banchi della classe, salutavano il loro amato professore con “capitano, mio capitano”.
E’ l’attimo che fugge e che non tornerà mai più indietro e allora bisogna coglierlo e quindi giovani: “Carpe diem!”
Ma Carpe Diem è per noi anche un ramo di una grotta come la Pisatela. E’ stato battezzato con questo bellissimo nome ancora 4-5 anni fa (prima esplorazione di Lillo e Paolo il 29 Giugno 2011 con Alessandra e Ester) e dopo un’altra uscita era sempre rimasto nei tanti lavori da completare. C’era aria, c’era un camino, c’era un passaggio da disostruire, c’era da rilevare.

2011-06-29-pisatela-ramo-nuovo-in-sala-delle-mogli-6
Uscita dal ramo Carpe Diem dopo la prima esplorazione Giugno 2011

Forse perchè si apre in un posto così ovvio in Sala delle Mogli oppure perchè per percorrerlo serve la muta essendo allagato, in questi anni non eravamo mai tornati a esplorarlo completamente ed a rilevarlo.
Io e Lillo ci accordiamo per tornarci martedi 8 agosto 2017. Poi Lillo si infortuna la mano domenica e quando sembra tutto da rinviare, Hélène e Lucio mi danno la loro conferma e allora cogliamo l’attimo.
Armati fino ai denti di trapano e trousse di rilievo ci inoltriamo in questo bel ramo allagato e ricoperto di fango sui lati. Il continuo serpeggiamento tra roccia e fango lo rendono particolarmente suggestivo e, in un continuo strisciare sull’argilla, percorriamo un centinaio di metri intercettando alcuni camini più o meno stretti.
Avendo attrezzatura da disostruzione cerchiamo la fine del ramo che dai racconti mi sembrava fosse in frana. Invece arriviamo in una zona sifonante con circa 15 centimetri di aria. Hélène con grande spirito alla Casteret si infila e, passata la parte stretta, ci grida che di là il ramo si divide in due e continua.
Dalla parte dove siamo rimasti io e Lucio un camino è occluso da una frana e aldilà si vede un ambiente abbastanza grande con un sensibile flusso di aria.
Fermo l’unico neurone del cervello, penso alle  teorie speleogenetiche, rammento decenni di esplorazioni e mi viene da dire che forzando il caminetto andiamo aldilà del sifone evitando di bagnarci i capelli e portando avanti il materiale senza bagnarci. Tornata Hélène cominciamo la disostruzione dal basso in alto. Due colpi ben assestati e apriamo il varco. Ma quando sembra tutto semplice ecco che un macigno di dimensioni pericolose si blocca su tre punti proprio nel punto di passaggio.
Proviamo a fare qualcosa per smuoverlo, ma la posizione è troppo pericolosa senza vie di fuga. Cerchiamo di costruirci una leva lunga, ma senza alcun risultato. Fermi a due metri dal nero, con l’aria che ti viene in faccia a guardare un sasso che ti guarda anche lui, ma lui sorride e tu no.
Non ci resta che passare aldilà del sifone per continuare il ramo. Di là  il ramo si biforca in due. Uno torna verso sala delle Mogli per circa 15 metri asciutto, mentre dall’altra parte un laminatoio bagnato con circa 20 centimetri di aria continua per 10-15 metri fermandosi in un sifone. Qui Hélène trova una freccia e una X simbolo che gli altri fin qui sono già arrivati.
Cerchiamo il passaggio per la sala con il sasso che ride, ma non troviamo il by-pass.  E’ ormai tardi e decidiamo di tornare verso l’uscita non facendo neanche il rilievo perchè troppo complicato con i sacchi e tutta quell’acqua.
Usciamo dalla grotta che sono le undici e mezza di sera. Non abbiamo fatto grandi scoperte, ma forse ci riusciremo con un palo lungo.
Comunque ci siamo intanto fatti un’idea del ramo e delle potenzialità e vedremo nelle prossime settimane dove ci porterà il Carpe diem. Comunque già così adesso sono sicuramente più di cento metri di ramo con direzione nord-ovest, il bianco che più bianco non si può.
La settimana successiva ci torniamo nuovamente io, Lillo e Hélène. Il sasso che ride verrà fatto brillare, ma la cosa divertente è che Lillo ci arriva da dietro risalendo un caminetto stretto e fangoso come già fatto qualche anno fa. Riusciremo ad aprirci un varco facile e comodo per accedere agli ambienti superiori già visitati, con gallerie di dimensioni impressionanti e camini che ci aspettano per essere risaliti. Niente di nuovo in Pisatela, ma solo nero da esplorare.
Tornando verso Sala delle Mogli rileviamo più di cento metri di galleria allagata e quanto ancora resta da rilevare!

Vedremo cosa ci riserverà il futuro…

Matteo

Un giro a Milwaukee

Lunedi 20 febbraio del 2017.
Ore 18:00, il traffico è intenso e tutti chiusi nelle loro automobili sembrano già pregustare l’arrivo a casa e il meritato riposo dopo le fatiche del lavoro.
Mi fermo dal “casolin di Priabona” a prendere un panino, la mia cena per questa sera. Mentre guido assaporo questa cena fatta di pane, prosciutto e the alla pesca.
Sono in anticipo e quindi me la prendo con calma lungo le curve della cava Brunelli e di Contrà Marchiori Beati.
Quando arrivo  al parcheggio del Bar Rana ci sono un paio di macchine e la bruschetteria è chiusa. Spengo l’auto, ascolto la musica e guardo le macchine passare. Le due macchine parcheggiate dopo un po’ se ne vanno e resta solo la mia, puntata a guardare la pianura lì di fronte.
Penso che è lunedi, che tutti si rintanano nelle loro case, che il week-end è appena concluso e noi invece ad andare in grotta.

Alle 18:32 arriva il Sid.
“Viene qualcun’altro?”
“No oggi si va in due.”
“Che strano!”
“Ho visto che il Burger King chiude a mezzanotte. Magari riusciamo a fare la cena stasera!”
“Comunque il panino me lo sono già mangiato.”
“Anch’io.”

Lungo la strada che porta al Feo, Sid mi dice che Franco e la Doni non hanno trovato nulla alla Sioramandola e hanno chiuso il cantiere.
“Beh, speriamo che non tocchi anche a noi chiudere i cantieri in Vecia. Sarebbe un gran peccato viste le potenzialità della grotta”
“Facciamo quattro “pacche” nel punto sotto Sala Sbrasa e che la fortuna sia dalla nostra parte!”
“Non saprei dove altro guardare poi!”
“Abbiamo oramai visto tutto quel che c’era da vedere”

Al tornante della strada per Campipiani ci cambiamo e…
“Ho lasciato a casa il pettorale! Merda!”
“Nessun problema puoi usare il cordino dei sacchi… oppure il filo delle cariche.”
“Mi presti l’elastico? Mal che vada uso il cordino del porta sacchi.”

Suonano le campane del Feo. Sono le 19:00 in punto. Ho voglia di fiondarmi giù in grotta come un missile e anche Sid la pensa uguale.
Tra l’andatura sostenuta e la  corsa scendiamo e alle 19:29 siamo sotto Sala Sbrasa.
Bel tempo mi dico, ma si potrebbe fare di meglio.
Diamo un occhio al punto dove la  volta scorsa la termocamera Milwaukee indicava il passaggio di aria fresca.
Effettivamente l’aria entra in quel pertugio. Facciamo la prima carica per togliere un po’ di sassi. Il primo metro è sotto frana e poi sembra che ci sia un meandro.
Nella sala un po’ di odore si sente. In teoria dovrebbe mangiarsi il fumo! Spostiamo dei bei macigni e poi altre due botte. Siamo un metro dentro la frana e stavolta non si sente l’odore delle cariche.
“Bene! Dai che stavolta la va!”
“Tieni i fili delle cariche che ti servono per la risalita.”

Dopo un bel lavoro di spostamento sassi riusciamo ad entrare un paio di metri e mettere la testa dentro.
“Cosa vedi?”
“Stretto. E poi c’è una curva, ma è stretto.”
“Fammi dare un’occhiata.”
“Caspita che stretto. E poi sta lama a destra rompe proprio i fighi. C’è una curva a sinistra. Hai visto che la parete di destra è tutta erosa? Sembra un vecchio meandro.”
“Sembra quasi la continuazione del meandro che arriva sul pozzetto dietro di noi. Vuoi vedere che questo è  il vecchio fossile e la via verso il sifone è il ringiovanimento? Proviamo ad arrivare alla curva e poi vediamo.”

Detto questo continuiamo la disostruzione. Levarino, mazzetta, sassi, lame, trapano, spingicariche. E ricordarsi  sempre di tenere i fili delle cariche che magari serviranno per la risalita.
Dopo un’altra oretta riusciamo a infilare la testa e… saletta!
“Un metro più avanti c’è una piccola saletta. Un saltino di mezzo metro e poi una saletta!”
“Chissà che sia la volta buona. La direzione è giusta, l’aria c’è, …dai che continuiamo fin che abbiamo batteria.”

E continua, continua finchè si apre il varco. Una lama staccatasi è incastrata sopra, ma dovremmo passarci.
Provo io, ma messi i piedi nel saltino di mezzo metro, mi sento le spalle bloccate e mi dico che non ho testa per queste cose.
“Vai tu Sid o spacchiamo ancora?”

Riprova Sid, un paio di tentativi, braccio indietro e braccio avanti, il caschetto che quasi si incastra ed è aldilà.
“Che vedi?”
“E’ stretto altro che saletta. Sopra tutti sassi mossi della frana. Alla base fango e chiude!”
“Ma l’aria? Dove va l’aria? C’era prima e c’è ancora. Guarda bene. Non può finire  così anche questa volta!”
“Ci sono dei vuoti sopra, ma è tutta frana. L’aria si perde tra tutto questo sfasciume. Niente… esco!”
“Merda! La xe finia anca stavolta!”

Sono le 23:00. Il Burger King chiude a mezzanotte. Fuori fa freddo. Domani si va a lavorare. Mi creo il pettorale con il filo avanzato delle cariche e usciamo appena passate le 24:00.
“Alla fine abbiamo fatto una piccola punta però, 5 ore di lavoro a -150 metri di profondità. Di lunedi sera!”
“Proprio bravi cojoni!”

In velocità ci cambiamo e poi giù verso la pianura.
“Che dici se la chiamiamo Sala Milwaukee?”
“Ma più che una sala è un meandro. Meandro Milwaukee.”
“Dai che almeno abbiamo risolto il mistero di dove va a finire l’aria che si butta giù per il pozzetto. Abbiamo capito che una parte si infila lì.”
“E adesso? Al Buso della Vecia che ci resta da vedere?”
“………..”

Alla fine non ci resta che andare a dormire. Domani sarà un nuovo giorno.

Matteo