L’estate che non arriva…

Mai come quest’anno, vuoi per un motivo vuoi per l’altro, la voglia di “buttarsi” in acqua è stata cosi forte anche nei mesi freddi.
Forse per la curiosità di vedere i luoghi percorsi d’estate, vestiti d’inverno.
Forse per la voglia di “catturare” piccoli scorci che gli ambienti invernali ti sanno regalare.
Forse per la voglia di cambiare frequenza,forse anche per il bisogno di isolarsi un attimo… da suoni e rumori… come quando infili il cappuccio della muta in neoprene… Ti sembra tutto cosi ovattato, cosi distante.
Ed il cappuccio sabato mattina lo abbiamo infilato… eccome!
Partenza avvicinamento ore 8:00, temperatura esterna -5.

Pochi passi in salita e la temperatura sembra cambiare, ma l’aria fredda che ti graffia il viso, fa’ capire che a giugno manca ancora qualche mese.
La giornata è stupenda, un cielo limpido e qualche raggio di sole che si affaccia oltre i profili della valle, ci accompagna nella lenta silenziosa salita.
Silenzio rotto solamente dal calpestio delle foglie secche, di curiosi caprioli che sbucano dietro tronchi per vedere chi attreversa le loro dimore.
Nel minor tempo possibile saliamo e ci cambiamo. La brezzolina che scende in valle regala attimi solo per brevi chiacchere.

Partiamo e già dopo qualche passo percepiamo che dovremo stare bene attenti al sottile strato di ghiaccio che ricopre il greto del torrente… O si stà in acqua o fuori fuori.
Vista la temperatura la progressione è veloce, ma non ci priviamo assolutamente del tempo per ammirare le forme, le figure, i disegni che l’acqua ed il freddo hanno deciso di fare lungo tutto il percorso.
Nei soliti tempi arriviamo all’uscita, dove ci aspetta un tiepido sole che scalda le ossa.

La valle è sempre lei (Val Rua, Ponteposta, Val D’Astico), amante segreta e misteriosa, vestita di abiti diversi, affascinanti ed intriganti. Che regala sempre brevi ed intense soddisfazioni ogni volta che decidi di andarla a salutare… quello che richiede in cambio dipende solo dalla stagione.
Un ammiratore.

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