Archivi tag: traversata

La prima volta

Forse per un eccesso di prudenza e zelo il mio approccio con il Buso della Rana è stato caratterizzato da un certo timore reverenziale, infatti per entrarci ho atteso di fare il corso d introduzione alla speleologia (anche se le occasioni per farci visita da turista non erano mancate).
Uscita dopo uscita però cresceva la voglia di andare più in là, del resto si sa che l’appetito vien mangiando. Nel mio curriculum, alla voce Buso della Rana al momento potevo annoverare un paio di puntate alla Colata Bianca con visita al sifone, un giretto al Ramo Messico… Verde… Ponticelli… un’uscita in solitaria per il Principale a “fare orientamento” e altre cose minori. Ma senza mancare di rispetto a nessuno, gli speleologi “quelli veri” vanno oltre.
Così ho cominciato a pensare che per fare sul serio cosa ci sarebbe di meglio che una bella traversata passando per la, per me ancora inesplorata, Pisatela? Detto fatto, durante una colazione con “il presidente” abbiamo deciso di immolare un tiepido e assolato 8 Dicembre al sacro altare della speleologia e fendere così le profonde oscurità della grotta.
Arriva il fatidico giorno e recuperata l’attrezzatura in magazzino, si entra ormai di non primissimo mattino, un po’ perché, di proposito, ci eravamo risparmiati una levataccia, un po’ perché, meno di proposito, poco prima, alla partenza da casa, io ero riuscito a dimenticarmi dove avevo riposto gli stivali ripiegando, dopo interminabili minuti di ricerca, sull’utilizzo degli scarponi.
Il livello dell’acqua è straordinariamente basso (e non potrebbe essere altrimenti in un autunno così anomalo) ma la cosa non mi risparmia dal bagnarmi i piedi già appena dopo il Trivio. Decidiamo di variare l’ormai canonico tragitto per Sala Snoopy con un passaggio per Sala da Pranzo e Ramo Morto, tanto per cominciare con gli inediti.
Poi via per Sala della Scritta, Sala Pasa, buca delle lettere di Sala Ghellini, Conoide e Sala Snoopy; nomi e luoghi che cominciano a diventarmi familiari anche se non riuscirei ancora a percorrerli con sicurezza in solitaria.
Fatta una breve sosta ci incamminiamo verso il Ramo Nero. Sarà l’emozione della prima volta, la meraviglia di uno degli scorci più belli della Rana o più banalmente la suola degli scarponi troppo rigida, ma nel passaggio aereo che sovrasta una pozza all’ingresso del ramo scivolo arrivando a sfiorare l’acqua e non so facendo appello a quali forze riesco ad evitare un fragoroso bagno.
Procediamo spediti (per modo di dire… ogni tanto Matteo mi sparisce da davanti lasciandomi con la sensazione di essere una zavorra) verso Sala dei Cani, con un po’ più di circospezione superiamo il Pettine fino ad arrivare alla Sala dei Tufi dove ci rifocilliamo con quello che dovrebbe essere il pranzo. Infilato l’imbrago raggiungiamo il famigerato Lago d’Ops e percorriamo il traverso per superarlo; nel farlo le sensazioni che ho dagli scarponi sono pessime, mi pare di scivolare ad ogni passo, ma riesco ad uscirne indenne. Passiamo per Sala Settembre e, visto che siamo in zona, anche se fuori tragitto, ci concediamo una visita alla Sala della Foglia. Non so perché me l’ero sempre immaginata piccolina e forse per questo le sue dimensioni mi lasciano sorpreso.
Riprendiamo il cammino e, infilata la muta (un altra prima volta), attraversiamo i rami sifonanti per raggiungere quella che per decenni è stata la frontiera della Rana: Sala dell’Ultima Spiaggia. Procediamo per il tratto scavato, forse un po’ di stanchezza, forse il timore di distruggere la muta al primo utilizzo fanno sì che mi sento veramente goffo a percorrere questi meandri costellati di tubi e lamiere. Finalmente arriviamo al cancelletto della congiunzione, stiamo uscendo dal Buso della Rana per entrare in quello della Pisatela. Apriamo l’oblò per accedere al lucchetto, rimuoviamo quest’ultimo e il cancello… non si apre! Non si apre con le buone per lo meno, con una deciso colpo di stivale si riesce a passare oltre. Probabilmente il movimento della frana ha deformato leggermente la struttura e anche il richiuderlo è una manovra che richiede l’ausilio di una calzatura.
Passiamo per la Sala della F-rana, percorriamo il Lagolungo, raggiungiamo Sala delle Mogli e, visto che abbiamo addosso ancora le mute, tralasciamo il bypass asciutto per fare un giro sullo Stargate ed arrivare infine alla Sala dell’Orda.
Qui la serenità che aveva contraddistinto il nostro percorso si dissolve di fronte all’ennesimo episodio inspiegabile che si aggiunge a quelli che già hanno turbato i sonni dell’intera comunità scientifica internazionale e ispirato recenti letterature specialistiche. La corda che ci dovrebbe permettere di risalire è raccolta in una matassa a ridosso dell’armo.
Lo sconforto è totale. Addio traversata.
Assaporavamo già l’uscita e invece siamo costretti a ritornare sui nostri passi con il dubbio di non riuscire ad aprire il cancelletto incastrato e la seria prospettiva di movimentare il soccorso visto che, nella migliore delle ipotesi, concluderemo con un clamoroso sforamento degli orari previsti.
Con la forza della disperazione tentiamo il tutto per tutto, io, in equilibrio precario, mi presto a fare da scala a Matteo che, da abile arrampicatore qual’è, riesce ad ergersi sulla cengia soprastante e quindi sciogliere la matassa e rilasciare la corda.
Congelata la tragica ipotesi di ritornare nelle vie bagnate ci togliamo le mute non senza il timore di trovare altre sorprese. In assetto da risalita e con i sacchi più pesanti andiamo oltre.
Forse i passaggi aerei non sono il mio forte o forse i miei scarponi sono più adatti ai ghiaioni che alle grotte sta di fatto che incontro un altro piccolo calvario nel superare un breve passaggio. A questo punto, sarà anche la stanchezza ma, sta Pisatela non mi sembra poi così banale come me l’ero figurata. Alcuni passaggi su pioli fatico ad interpretarli, i pozzi sono sì corti ma angusti e a questo punto non mi resta che ricorrere ad uno stratagemma mentale per attingere alle ultime stille di energia rimaste: visualizzare una fresca birra media che mi aspetta al bar Rana.
Siamo finalmente prossimi all’uscita e si percorre un meandro in salita, il sollievo di avere un po’ di morbida terra sotto ginocchia e gomiti doloranti viene vanificato dal fastidio di dover spingere in su un sacco che invece vorrebbe rotolarmi sul naso (è forse la prima volta che mi scorrazzo un sacco tutto mio per un’intera escursione).
Fuori trovo Matteo che mi attende compiaciuto per darmi il cinque, io lì per lì non riesco a gioire, un po’ perché, scarponi o stivali che siano, quando faccio un’uscita con chi fa speleologia da anni mi sento sempre un po’ inadeguato, un po’ perché per avere la mia birra devo ancora scendere a piedi fino a contrà Maddalena, però oggi per la prima volta sento di aver fatto qualcosa che vale la pena raccontare e così mi ritrovo a scrivere quello che state leggendo, sarà perchè forse oggi, grazie a Matteo, ho fatto una cosa da speleologi, (quasi) come “quelli veri”.
Ciao
Valentino

LEAV2

Libera espressione di arte visuale dal titolo: Una giornata da (sedicenti) speleologi

 

Rana-Pisatela un anno dopo

E’ passato più di un anno dalla giunzione Buso della Rana – Buso della Pisatela e trascorsi gli “euforismi” della novità, la corsa allo scoop, la ricerca della paternità dell’impresa e la foga della prima traversata, nessuno ne parla più.

Il gallegiante segna livello all'Ultima Spiaggia

Voglio aggiornarvi su come stanno andando le cose, visto che molti ci chiedono info sulla situazione avendo sentito le più svariate versioni più o meno veritiere.

Dopo la nostra prima traversata fatta in compagnia degli amici del GGS a fine luglio 2012, abbiamo fatto varie uscite per continuare la messa in sicurezza dell’ultima parte del passaggio scavato in F-Rana che porta all’Ultima Spiaggia dalla Pisatela. L’ultima dall’anno scorso risale al 17 Novembre quando abbiamo reso agibile il passaggio criticamente danneggiato da almeno un paio d’importanti piene, verificatesi proprio nelle settimane antecedenti a quella data. Durante quell’uscita avevamo notato anche che la porta da noi installata per smorzare la forza della corrente, risultava “stranamente” in parte aperta: forse anche per questo gli effetti sono stati abbastanza demolitivi. Inoltre parte del materiale asportato dall’acqua, è andato parzialmente a ostruire un passaggio basso che da sala dell’Ultima Spiaggia porta al By-Pass del sifone.

Il passaggio verso il By-Pass

Consci del fatto che il cunicolo, creato all’interno della frana, molto probabilmente con il tempo sarà destinato a chiudersi se non dovutamente conservato con attenta manutenzione (questo lo immaginavamo anche prima di completare l’opera), abbiamo deciso, per quanto possibile, di implementare e “completare” la messa in sicurezza dei passaggi critici.

Verso il sifoneDopo alcuni mesi d’inattività nel “cantiere” anche a causa del meteo poco favorevole, la settimana (martedì 2 Aprile) scorsa abbiamo incominciato a trasportare altro materiale in grotta e appena possibile completeremo il lavoro. Adesso la traversata per via aerea non è possibile se non spostando del materiale che ostruisce quasi completamente il passaggio di cui parlavo prima.

Lillo

La prima traversata al Buso della Rana

Domenica 29 luglio 2012 alle 18 son usciti dal Buso della Rana degli speleologi che non vi erano mai entrati.

Potrebbe sembrare un gioco di parole ma in realtà stiamo parlando di un fatto senza precedenti. Infatti, per la prima volta nella storia delle esplorazioni della grande grotta veneta, sono giunti a rivedere la luce degli speleologi che non erano entrati dal grande ingresso, ma da un altro pertugio, una piccola apertura nella soprastante valle delle Lore al Faedo: la Grotta della Pisatela.

Lo scorso 17 Marzo infatti è stata realizzata la giunzione delle due grandi grotte: la Grotta della Pisatela ed il Buso della Rana.
La natura le aveva separate con una grande, ciclopica frana di massi e solo gli sforzi congiunti degli speleologi dei gruppi GSM di Malo e GGS di Schio hanno potuto realizzare la giunzione con l’apertura di un cunicolo tra la parete e la frana, lungo una trentina dimetri. La grande opera di scavo e consolidamento della piccola galleria ha visto impegnati gli speleologi dei gruppi di Malo e Schio per 8 anni.
L’obbiettivo era dare un’unica identità ad un fenomeno naturale imponente che, con la giunzione delle due grotte, arriva a sfiorare i 40 km di sviluppo totale delle gallerie sotterranee.

Altra possibilità offerta dalla giunzione era quella della “traversata”, cioè entrare da un ingresso e uscire dall’altro.
Il Buso della Rana è stato esplorato da speleologi fin dal dal 1933.

Per quasi ottant’anni tutte le esplorazioni, anche quelle nelle zone più interne, presumevano un percorso identico ripetuto due volte, andata eritorno. Nella traversata il percorso diviene singolo, un passaggio, anche impegnativo, si fa una sola volta.

Domenica 29 luglio, 27 speleologi del Gruppo Speleologi Malo CAI, Gruppo Grotte Schio CAI e Gruppo Grotte Trevisiol CAI Vicenza, hanno compiuto la prima traversata intergruppi dalla Pisatela alla Rana.
Alcuni speleologi di Schio hanno voluto celebrare l’avvenimento con la traversata “integrale” del complesso, entrando dall’ingresso più alto della Pisatela e riunendosi al gruppo più numeroso alla Sala delle Mogli in Pisatela.
Erano presenti ben quattro generazioni di speleologi dei tre gruppi. I “vecchi” che per primi più di 40 anni or sono avevano esplorato ogni più piccolo pertugio dell’altopiano del Faedo, sognando di raggiungere il sottostante Buso della Rana; quindi le due generazioni mediane, che sono scese anche oltre cento metri in qualche importante cavità verticale del Faedo senza però raggiungere il tanto desiderato Buso, e i più giovani, che stanno vivendo il momento attuale, e, in qualche maniera, raccolgono i frutti di tanto impegno. Tutti, dal più anziano 63enne al giovanissimo 17enne, si sono riuniti in questa storica “spedizione”, che ha coronato il sogno di una vita speleologica.

Essi sono entrati alla Pisatela alle 9,30 del mattino. Alla Sala delle Mogli l’incontro con i 5 scledensi che arrivavano
dall’ingresso alto. Alla Sala della F-rana hanno dovuto indossare le mute in neoprene per superare i tratti allagati delle zone finali del Ramo Nero. E’ stato inaugurato il passaggio del portoncino anti-piena voluto e realizzato dagli speleologi del GSM, per scongiurare i pericoli di ulteriori richiusure del cunicolo artificiale che, in caso di piena, veniva spazzato dalla forza della corrente, con effetti erosivi devastanti. Abbiamo potuto constatare l’ottima funzionalità della porta, a garanzia di una sicura e certa percorribilità futura.

Un grazie pellicolare quindi agli speleo di Malo che l’hanno progettato, realizzato e messo in opera. Molto bella la piccola targa che segna il limite “geografico” delle due grotte. E’ stato quindi percorso tutto il Ramo Nero fino al bivacco di Sala Snoopy, nella zona centrale della grotta. Qui è stata compiuta una lunga sosta con la preparazione di un buon piatto di tortellini offerti dal GSM, che hanno ristorato il corpo e preparato gli animi per le due ultime ore di grotta finoall’esterno. Alle 18,30, dopo circa 9 ore, anche l’ultimo speleologo raggiungeva l’ingresso del Buso della Rana.
Il momento è stato commovente e gli speleologi sono stati festeggiati con un buon brindisi dai compagni che li aspettavano all’ingresso. Erano presenti tutti quelli che ci hanno creduto, che hanno voluto fortemente che questo momento avvenisse, che hanno cercato, indagato ogni fessura, spostato tonnellate di pietre e di terra, in vista di un comune obbiettivo, perché la storia di questa affascinante grotta si arricchisse di un altro importante capitolo.

Lanaro Federico.


GSM

Lanaro Federico, Sartori Fabio, Dalla Cà Gaetano, Scapin Matteo (p), Valmorbida Franco, CostalungaStefano, Comparin Paolo, Panizzon Stefano, Zanardo Marco,Carollo Alberto, Cortiana Ester, MasieroDonatella, Mantese Gianluca, Fogliato Andrea, Filippi Andrea, Zattra Massimo, Franceschi Devis.

GGS
Raumer Cesare, Masetto Flaviano, Cadalbini Carlo (p), Busato Paolo, Boarin Marco Dalla Costa Igor,Dalla Costa Cristian, Sampò Fernando, Lucia Gallo.

GGT
Da Meda Maurizio.




Il Gruppo Grotte Schio Cai ha pubblicato l’articolo “Traversata!!! ” visibile all’indirizzo

http://speleoschioggs.altervista.org/traversata/