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Gruppo Speleologi Malo

Romania

Allora, lo scorso luglio sono ritornato in Italia dalla Romania passando dal lato serbo del Danubio.
Da quella riva ho notato alcuni buchi in parete e ho chiesto a Romeo se ne sapeva qualcosa: per lui di conosciuti ce ne erano solo 2 e molto bassi vicino alla strada, mentre quelli da me visti erano alti in parete perciò potevano essere nuovi. Quelli conosciuti erano stati abitati nel paleolitico allora abbiamo deciso di ritornare per vederli e abbiamo messo assieme anche la disostruzione dell’imbocco di un pozzetto che dalle carte risulta sopra la famosa tolosu, quella dei sifoni dell’anno scorso, ma per l’appunto dopo di essi, e perciò molto interessante.
Sono passato per l’Ungheria per evitare le dogane(bestia che giro) e da subito abbiamo cominciato l’attività. Arrivati il sabato dal lunedì abbiamo cominciato con il Danubio: allora sono tre grotte orizzontali con ampi ingressi due delle quali esplorate nel 60 da un archeologo e non rilevate e una vergine. Abbiamo fatto i rilievi e anche qualche scavo trovando anche alcuni piccoli reperti (piccoli cocci di vasi, pietre lavorate a rasoi dente di orso speleo). Veramente belle. Pensate che su una di quelle già conosciute, e che è appena sotto delle nuove rilevate, ci sono dei disegni fatti in era neolitica.
Il bel tempo poi ha dato un ulteriore aiuto al piacere di esplorare quei posti.
Per la disostruzione ho lasciato fare a Romeo, aiutandolo, ora ci passo anch’io. Sul fondo abbiamo armato un traverso ma inutilmente. Ci sarà da rivedere, sempre un po’ prima del fondo, un altro passaggio che non siamo riusciti per il momento a superare.
Bene il resto in sede giovedì.
Ciao Galliano

News sull’ultima uscita al Corno

Sabato mattina, verso le ore 10, siamo entrati al Corno per andare a disostruire il passaggio che aveva fermato l’esplorazione della diaclasi alla base del P100.Questo fine settimana siamo stati molto fortunati perché abbiamo trovato pochissima acqua nella diaclasi bagnata.
Una volta arrivati sul fondo e dopo aver disostruito il passaggio per evitare la cascata che scende in un lato della diaclasi, siamo scesi per altri 8 metri. Il pavimento è di frana, e in mezzo ai massi non c’è un passaggio per continuare, l’unico percorribile è sul lato della diaclasi, dove però c’é una cascata d’acqua. Il passaggio è largo un metro per tre, e profondo circa quindici metri ma, nonostante il periodo particolarmente asciutto, scendere di li vuol dire farsi una bella doccia e quindi abbiamo rinunciato.Bisognerà ritornare con tute in pvc o mute.
Nel resto del salone del P100, non ci sono evidenti possibilità di proseguire, abbiamo cercato di disostruire un passaggio in una saletta di frana che la volta scorsa tirava aria, purtroppo senza risultati a parte un grosso taglio in una mano del Pierga.
Dopo esserci riposati un’oretta nel bivacco abbiamo preso la via del ritorno e siamo usciti tutti verso le 12 di domenica.
Il pozzo e il salone del P100 è veramente grandioso, bellissimo… da vedere.
I partecipanti all’uscita: Pierga, Miguel, Bonni, Matteo e Sid.

Ciao
Sid