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Esplorazione in Rana

Sabato 14 marzo si è deciso di andare ad ispezionare zona Spalmer. La banda era composta dal Pierga e dal Miguel che in mattinata sono partiti in avanscoperta, e dalla Laura, Lillo, Paolo ed il sottoscritto che invece sono entrati dopo pranzo.. Dopo aver parcheggiato in maniera alternativa davanti al Bar Rana (per scongiurare eventuali furti/danni) l’allegra comitiva a passo ancor più allegro copre il percorso che la separa dallo Spalmer in meno di tre ore.. in verità ho saputo che alcuni (non faccio nomi) la distanza l’hanno coperta in un’ora e mezza.. Bionici! Arrivati, siamo subito salutati da una valanga di sassi perchè il buon Miguel sta cercando di aver ragione di una finestrella promettente proprio sopra di noi.. Sistemati alla bene e meglio cerchiamo di rifocillarci (personalmente ho sputato sangue per star dietro ai compagni..) e decidiamo che un gruppo andrà a finire il rilievo di due pozzi mentre l’altro darà il cambio per l’eventuale opera di disostruzione.. Quindi Paolo e Lillo vanno a rilevare mentre Laura, il sottoscritto e il Pierga continueranno il lavoro lasciato dal Miguel, che per motivi personali deve uscire.. In buona sostanza dopo circa una mezz’ora di duro lavoro riusciamo ad aver ragione della finestrella, cosicchè entriamo in una saletta da cui parte un camino di circa 10 mt. da risalire però prossimamente perchè Miguel si era portato fuori l’attrezzatura necessaria.. Nel frattempo l’opera di rilievo e disarmo viene portata a termine e si decide quindi di uscire per una meritata birra/bruschetta dal Balin che, sempre per colpa del sottoscritto, ci vede arrivare solo verso l’una e trenta della notte nel suo locale.. Puntualizzo che il ritorno, tutto in discesa, l’ho coperto in due ore e mezza.. Record!!! :)))
Alla prossima,
Bonni.

Risalita al Ramo Nero

Domenica scorsa (1°Marzo) io, Miguel, Sandro, Paolo (i giovani corsisti) siamo andati a fare
una risalita al ramo nero. L’idea era di risalire il camino che parte dalla frana di sala dei cani ma per ragioni di tempo ci siamo fermati in sala nera (prima della strettoia dei 3 massi) sull’incrocio di due fratture. Abbiamo risalito per circa 6 metri notando una scarburata e un chiodo da roccia (maledetto palo da risalita!). Siamo entrati in un meandro lungo circa 20 metri che termina su frana con una bella scritta in nero fumo : “cai vicenza 91” (infatti una volta usciti abbiamo visto che il ramo è già stato rilevato…). Poco prima della frana abbiamo risalito il meandro per circa 4 metri con in alto una finestra da disotruire. Sembra che si allarghi. Torneremo. Inoltre lungo il meandro c’è movimento d’aria. Siamo usciti verso le 18 senza nessun danno alle macchine che erano nel parcheggio alto.
Pierga

Rana: Uscita al Ramo Spalmer

Domenica 4 gennaio

di Laura

Pierga, Miguel, Eddy (nuovo corsista di quest’anno e quindi “portafortuna” per definizione!) ed io siamo andati allo Spalmer con l’intenzione di “rumare” nella frana finale del ramo (per capirsi, la frana “del Costa”).

Il ramo, per chi deve ancora andarci, termina con un cunicolo leggermente spostato sulla destra, lungo circa 3 m (perdonatemi se le misure non sono precise..) che si immette alla base di un camino alto 4 – 5 m, caratterizzato da un soffitto simpaticamente costituito da massi di notevoli dimensioni incastrati alla meno peggio e decisamente instabili… Pierga, sdraiato nel cunicolo, solleticava i massi con il palo (recuperato dal Camino dell’Eco) e al primo accenno di movimento, scappava all’interno del cunicolo.. Diciamo che è stata fatta strada.

Miguel ed io, per scaldarci un po’ (dato che Pierga ed Eddy lavoravano lungo il cunicolo), abbiamo deciso di provare a scavare nella nicchia presente sulla sinistra del cunicolo stesso. Qui i sassi sono immersi nel fango ma almeno il soffitto è “”sano”” (dopo aver fatto un po’ di strada ci siamo accorti che il soffitto non era poi così sano…Diciamo che l’intera lastra che costituiva il soffitto era sana, ma era una lastra..).

Ad un tratto Miguel dice: “guarda Laura, il teschio di un animale..!” e me lo passa con cura. Con altrettanta cura lo osservo e lo passo delicatamente ad Eddy che a sua volta lo mostra a Pierga. Io e Miguel ci lasciamo trasportare dalla nostra fervida immaginazione: ah, l’uscita è ormai imminente (l’animale dev’essere pur entrato da qualche parte!). Immagina una galleria costellata dalle radici delle piante esterne che saggiano l’umidità del sottosuolo.. E quell’animaletto? Forse una Faina visto che i canini sono ben sviluppati e il musetto è un po’ allungato… Poverino, che brutta fine deve avere fatto.. schiacciato dai sassi.. “Oh, guarda, ci sono anche le ossa del resto del suo scheletro. Dai, portiamo fuori tutto e chiediamo a chi sa più di noi!”. Con cura raccogliamo le restanti ossa e le mettiamo in una sacchetto (vertebre, femori, costole e mandibole). “Eddy, ci passi il teschio che lo mettiamo insieme alle altre ossa, per favore?”

La risposta è stata: “non so dove l’ho messo.. Non mi ricordo se l’ho appoggiato da qualche parte o se l’ho lanciato..”

… EH??!!? … Ma zio Billy………… (i puntini di sospensione sostituiscono varie colorite ed intense “considerazioni”..)

(ovviamente una birra media a testa.. Ma secondo me tutti i soci del GSM possono ancora vantare il diritto di una birra offerta..)

Comunque, le restanti ossa le abbiamo a casa Pierga ed io. Il fatto che ci fosse un piccolo vertebrato in grotta (nè ghiro, nè pipistrello) ci ha fatto considerare l’ipotesi di un’uscita davvero vicina, quindi…