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GSM BABY WEEK-END Cimolais 30/07/2011

Passano i giorni, passano le ore, ma sempre vivo rimane il ricordo del week end trascorso a fine Luglio a Cimolais.
Lo abbiamo chiamato GSM baby week end, perchè doveva essere qualcosa di diverso di un solito fine settimana tra noi del GSM.
Dovevano essere emozioni forti per i nostri piccoli, una notte da passare in tenda in mezzo alle montagne che tanto amiamo, un momento di aggregazione e di gioco, di esperienze nuove e tanta allegria e magari se ci fosse la possibilità un po’ di attività .
Così è stato e ancora di più.
Ci siamo trovati sabato mattina 30 Luglio a Thiene io e Caterina , Sid e Giulia e Alberto ed Erica con rispettivamente Alessandro e Veronica, Gaia e Matteo.
Macchine piene come ovi, con la paura per il tempo sempre incerto, ma con la voglia di andare a Cimolais a piantare le tende.
Al campeggio in Val Cimoliana ci troveremo con , perchè partiti il giorno prima, Lillo e Susanna, Piero e Patrizia e Marco e Chiara con Zoe e Matilde e Simone.
Traffico tranquillo, qualche difficoltà a Feltre con le modifiche alla viabilità tanto che ci perdiamo , ma a Longarone ci ritroviamo tutti per la colazione .
I bimbi sono calmi, quasi non averli, fanno i bravi guardano fuori dal finestrino e si comportano in maniera impeccabile.
Alle 12.30 siamo al campeggio in Val Cimoliana dove piantiamo le tende e lasciamo in libertà i nostri pargoli a correre sui prati e a saltare sui materassini.
Le tende rischiano di crollare sotto l’urto infantile, oscillano, barcollano ma non crollano.
Verso le 14.00 ci incontriamo con gli altri di ritorno da un escursione/ricerca di forra in Valle di Santa Maria e poi tutti a riposare sulle sedie a chiaccherare mentre i nostri bimbi correvano come pazzi di qua e di la.

Giro nel fiume a bagnarsi i piedi e il corpo nell’acqua gelida e poi tutti a raccogliere la legna sul greto per la cena a base di salsicce, cosciette di pollo e costine, polenta, fagioli e peperonata.
E così abbiamo scatenato l’inferno sul barbecue.

Cena speciale, mentre di fuori scendeva qualche goccia di pioggia e poi a raccontarci mille cose mentre il buio scendeva.

A poco a poco i bambini come candeline si spegnevano chiudendo gli occhi e poi tutti a letto cullati dal dolce rumore del fiume.
Il mattino seguente io, Sid e Lillo ci siamo alzati alle 6.00 con destinazione la Val Pezzeda, forra poco frequentata anche se conosciuta nell’ambiente del canyonig in ambiente selvaggio e incontaminato.
Parcheggiata l’auto al ponte Confoz ci siamo inerpicati su per la valle seguendo un sentiero poco battuto e con poce indicazioni. Salendo lungo il sentiero la sensazione di essere fuori dal mondo era sempre più presente, pareti mozzafiato ai lati e questa valle enorme che proseguiva sempre più su.
Dopo circa un’ora abbiamo attraversato il fiume e ci siamo inerpicati sul versante destro idr. della valle, per tracce di sentiero, cenge da brivido sul vuoto e resti di teleferiche impossibili.
In un’altra ora e mezza siamo arrivati alla partenza della valle, un piccolo torrentello senza grandi portate d’acqua. Ci siamo cambiati e con una succesione di calate, la più alta di 30 metri siamo scesi.
La prima calata armata con catena ci ha fatto subito illudere di trovare armi decenti, ma già al secondo salto le cose sono cambiate, unico chiodo, fettucce stravecchie , placchette di lega e via a sistemare e controllare tutti gli attacchi. La forra larga, poca acqua, quasi didattica.
Ad un certo punto, un apporto sulla sinistra con parecchia acqua ci ha fatto capire che la musica sarebbe cambiata e infatti la forra è diventata più stretta con forte portata d’aqua. Tronchi d’albero ostruivano la progressione e le pozze non erano più trasparenti ma di un bianco opaco e insondabili .
Sono così aumentate le difficoltà e l’attenzione è aumentata con certi salti evitati e certe cascate da fare con le antenne ben alte.
Comunque imponente l’ambiente con una larghezza di un metro della forra e pareti di qualche centianaio
Ogni tanto qualche cascata che entrava dalla sinistra idr., pozze profonde e molto acquatica.
In circa quattro ore di progressione siamo arrivati all’incrocio del sentiero e vista l’ora abbiamo deciso di evitare la seconda parte più breve ma che avrebbe sicuramente allungato l’uscita.
Affamati come lupi alle 17.00 circa eravamo al campeggio dove tutti ci aspettavano.
Abbondante merenda a base di caponnata e wurster e poi tutti a comprimere le cose dentro le auto strapiene di tutto e di più. E poi via verso casa.
Da parte mia posso dire che i bimbi si sono divertiti un mondo, l’esperienza è stata di quelle che non si dimenticano. Un week end in campeggio da manuale.
Aver sceso anche la Val Pezzeda è stata la ciliegina su uno splendido week end in compagnia , in un ambiente selvaggio e incontaminato.

bello bello bello!!!

ciao

matteo

GSM BABY DAY

Domenica 22 Maggio una quindicina di bambini hanno accompagnato i loro genitori a visitare la grotta di Bocca Lorenza a Santorso.
Noi genitori del GSM abbiamo messo la nostra esperienza e pazienza mentre loro , i bambini del GSM , hanno messo la loro fantasia e voglia di fare nuove esperienze .
Eravamo veramente in tanti alle 9.30 in centro a Santorso e dopo aver caricato gli zaini in spalla ci siamo avviati lungo il sentiero alla volta della grotta.
Una oretta di camminata, con i bimbi grandi che correvano e quelli piccoli che lasciavano passare le formiche lungo il sentiero.
Arrivati davanti alla grotta abbiamo trovato il prato tagliato e le tavole sparecchiate ed è stato facile stendere le coperte per terra e rifocillarci lo stomaco.
In un attimo tutti eravamo pronti e vestiti da grotta, chi in maniera ufficiale da vero speleologo e chi invece con scarpe da ginnastica e maglioncino

La lettura della favola di Lorenza non ha spaventato per nulla i nostri pargoli, quasi sapessero già inconsciamente dove andavano a finire e così tutti quanti, grandi e piccoli, piccoli e piccolissimi siamo penetrati nel cuore della montagna alla ricerca dei tesori visti da Lorenza.
Con grande sorpresa dei genitori, i bambini scendevano nella cavità senza nessun timore e così noi grandi ci siamo fatti accompagnare e guidare giù per le corde e tra i sassi.

Scoccata l’ora delle pappe siamo usciti e ci siamo riempiti gli
stomaci di ogni prelibatezza e per qualche minuto i più piccoli sono
rimasti fermi immobili;  solo le loro mandibole erano in movimento.
Poi abbiamo attrezzato delle vie di arrampicata e così tutti si sono
divertiti a cercare di raggiungere il chiodo più in alto in puro stile free
climbing for speleology.
Il sole intanto ci cuoceva e solo all’ingresso della grotta si trovava
refrigerio.
Erano le 17.30 quando i bimbi hanno cominciato a richiedere il gelato
e così abbiamo levato le ancore in cerca di un bar aperto.

 

 

Ma come quando si esce dalla grotta non si trova mai un posto dove mangiare , così ieri non trovavamo un posto dove leccare un gelato.
Gira e rigira ce l’abbiamo fatta e seduti al tavolino di un bar abbiamo concluso la splendida giornata dedicata ai bambini del GSM.

Uscita con gli Scout‏

Uscita con gli Scout‏

Sabato scorso abbiamo accompagnato la comunità capi degli scout di Vicenza 9 al Buso della Rana.
Come accompagnatori eravamo io, Ester, Paolo, Sonia e Lucio mentre loro erano in 11 anziché i 18 previsti.
Ci siamo incontrati sotto il campa del Duomo di Malo alle 15.30 e poi risaliti i tornanti abbiamo incontrato gli altri al capitello dei Marchiori.
Piccola presentazione di rito, scherzi e battute sul mondo scout e poi alle 16.30 circa siamo entrati.
Soliti problemi di regolazione della fiammella, quattro acche sul gruppo speo e il Buso dea Rana e poi dentro trasportati da un vento gelido e potente che ci ha sistemato i reumatismi.
Solito momento di panico per attraversare il sifone, le cape delle coccinelle con un pizzico di paura, i capi del branco forti e baldanzosi.
Avanti quindi all’interno del Buso lungo il ramo principale ci siamo fermati un po’ qua e un po’ a cercare di dare qualche informazione sulla speleologia , ma superato il trivio l’argomento più importante rimaneva l’acqua all’interno degli stivali.
Inutile spiegargli che tanto dopo il piede si scalda e così ogni 20 metri qualcuno a togliersi gli stivali.
Momento di riposo e meditazione al Camerone dei massi e poi avanti.
Scherzi e battute ci hanno accompagnato per il ramo delle stalattiti e al bivio per il Trevisiol abbiamo incontrato Piega, Alberto e Riccardo che rientravano dal loro giro.
Scambio di parole e un’occhiata all’orologio ci dice che sono già le 18.00.
Andiamo ancora avanti e arrivati a Sala della Lavinia sentiamo i fiatoni e qualcuno già si lamenta.
Piccolo scambio di pareri e poi si decide di proseguire.
Facciamo appena 50 metri e a Sala delle Vigne chiediamo se vogliono tornare indietro o proseguire.
La comunità capi è messa alle strette, devono decidere, hanno anche l’alternativa di dividersi in due gruppi. Ma niente li può fermare e così continuiamo tutti insieme l’escursione.
Arriviamo così affaticati e stanchi all’Androne Terminale.
Si spengono le luci, si mostra il buio, con i suoi silenzi e i suoi odori. Ci si divide le poche bottigliette di liquidi e poi via verso l’uscita.
Ritorniamo sui nostri passi lasciando stare per questa volta le gelide marmitte e quando arriviamo al laghetto un vento gelido ci soffia in faccia e ci fa accelerare il passo.
Alle 21.00 circa siamo tutti fuori dalla grotta.
Divertente uscita didattica. Speriamo di aver lasciato qualcosa.
Ciao

matteo