Tutti gli articoli di GSM

Gruppo Speleologi Malo

DEMENZA E SPELEOLOGIA AL BUSO DELLA RANA

Intervista esclusiva di Alfonso Gutierrez de Imenez ai due speleologi veneti che hanno partecipato alla esplorazione intergruppi in zona Peep della Frog Cave o Buso della Rana in Italia l’8 maggio 2011.

De Imenez: Prima di parlare della esplorazione vorrei un breve profilo delle vostre persone.
Niccolò: buon giorno, Scusi ma sono un po’ emozionato, non sono abituato a questi clamori. Mi chiamo Niccolò …Niccolò Copernico e sono nato in Polonia nel 1473 , a Torun precisamente. Ho cominciato la speleologia nel lontano 1495 frequentando un corso di introduzione a Cracovia e poi per problemi di lavoro mi sono trasferito in Italia a Malo nel 1500. Li ho conosciuto il GSM e da allora frequento le grotte locali in particolare il Buso della Rana.
Claudio: Buon giorno. Io essendo il più anziano dei due non ho alcun problema di emozione. Mi chiamo Claudio….Claudio Tolomeo e sono nato nel II° secolo dopo Cristo in un paesino della Grecia che non ricordo neanche il nome da quanto tempo è passato. Ho cominciato a fare speleologia nelle grotte del Peloponneso e poi all’età di 22 anni mi sono trasferito in Italia dove ho continuato la mia attività speleologica e di ricerca.
De Imenez: di cosa in particolare vi occupate voi due?
Niccolò: io sono un astronomo ma per passione mi occupo di circolazione di aria e acqua nel sottosuolo. Sto approfondendo anche certi aspetti della gravità applicata ai sassi.
Claudio: anch’io sono un astronomo e come il mio amico Niccolò mi occupo come passatempo della fisica dei fluidi in particolare applicata al mondo sotterraneo. Sono uno scienziato
De Imenez: siete anche esploratori?
Niccolò: questa è una branca della speleologia che non fa per me.
Claudio: io una volta ho trovato una nuova grotta, ma una volta dentro ho scoperto essere la tana di un tasso e ho visto bene di segare il palo.
De Imenez: adesso che ci avete parlato di voi, raccontateci della esplorazione intergruppi di domenica. Cominci tu Claudio?
Claudio: Va bene. La nostra squadra era composta oltre che dal sottoscritto anche da Niccolò, da tre speleologi kazhachi e 2 sudafricani. Dovevamo dividerci in due gruppi, io e Niccolò seguire la parte di ricerca e gli altri 5 continuare lo scavo e l’esplorazione in zona Peep.
Niccolò: si a parte che i due sudafricani li abbiamo persi al Camerone dei massi e poi non abbiamo saputo più nulla, siamo entrati alle 9.00 al Buso della Rana e subito abbiamo notato al sifone della pella di serpente nell’acqua. Noi ci abbiamo vista per la scienza!
De Imenez: di serpente? Siete sicuri?
Claudio: credo che Niccolò abbia ragione era la pelle di un serpente. Forse di una anaconda
Niccolò: non l’abbiamo però trovata!
De Imenez: Andiamo avanti.
Niccolò: abbiamo proseguito incrociando le altre squadre che uscivano e ci parlavano in varie lingue e dialetti di grandi esplorazioni . Si respirava una atmosfera nuova, mai provata prima in grotta.
Claudio: siamo arrivati in zona Peep e li abbiamo cominciato i lavori. Siccome i tre kazachi non avevano dimestichezza con il trapano della Hilti abbiamo iniziato noi gli scavi anche se non siamo esploratori.
Niccolò: ho cominciato io a scavare e subito mi sono preso un macigno sul muso. Tanto che stavo per mandare all’aria tutta l’esplorazione.
De Imenez: si ma spiegateci meglio.
Claudio: be’’ dovete sapere che li siamo al limite della speleologia classica. Lo scavo avviene dal basso verso l’alto in condizioni veramente critiche di lavoro. Non vorrei essere esagerato, ma lo scavo in Peep è un grande salto in avanti per l’esplorazione mondiale in grotta. Si è aperto un nuovo modo di pensare la speleologia in genere.
De Imenez: Ma parliamo di limite umano ?
Niccolò: Si ha detto bene. Li si dovrebbe anche lavorare con gli occhiali antinfortunistici.
De Imenez: li avevate?
Claudio: no. Ce li siamo dimenticati a casa.
Niccolò: quando è toccato il turno di Claudio a scavare, è risalito per alcuni metri e poi si è incastrato con il ginocchio all’altezza dell’anca e l’anca bloccata su uno spigolo di roccia.
De Imenez: come ha fatto ad uscirne vivo?
Claudio: ho chiesto l’aiuto al mio amico Niccolò che mi ha messo la sua scapola a disposizione e alla fine ci siamo tirati fuori. Gliel’ho un po’ contusa ma per un amico……
De Imenez: ha avuto paura?
Claudio: per un attimo ho visto la morte in faccia . Credevo di rimanere per sempre li, ma poi l’idea di bloccare l’esplorazione della Peep a causa di un cadavere incastrato su per un camino mi ha dato l’energia per tirarmi fuori da li.
De Imenez: e cosa avete fatto poi?
Niccolò: abbiamo fatto un foro a quel naso di roccia e lo abbiamo ridotto un mucchietto di sabbia. Cazzo! Ho la scapola distrutta.
De Imenez : e le vostre ricerche?
Niccolò: mentre scavavano i kazhachi io e Claudio abbiamo fatto delle ricerche molto interessanti.
Claudio: sono state decise al momento dagli organizzatori dell’evento ed erano fino all’ultimo top segret.
De Imenez: siamo curiosi di conoscerle.
Niccolò: io ho fatto degli studi sulla somministrazione di nicotina come anestetizzante.
Claudio: io ho proseguito dei vecchi studi sull’utilizzo come alimento della carne di maiale in ambienti ipogei.
De Imenez: avete degli scoop da rivelarci?
Niccolò e Claudio: per ora tutto top segret.
De Imenez: alla fine siete passati aldilà della frana?
Niccolò: era oramai da parecchio che eravamo dentro e dovevano darci il cambio con gli austriaci e australiani…..quando …..
Caludio: te l’avevo detto di portare via gli occhiali! Porca miseria!
De Imenez: una tragedia?
Niccolò: per colpa di un pezzo di fango che è caduto. Sempre Isacco Newton di mezzo!
De Imenez: mi spieghi meglio.
Claudio: niente da spiegare! Si è preso una “slorda “ di fango in te l’occhio e tutta la spedizione è andata a farsi benedire.
De Imenez: volete dire che una “slorda” di fango ha mandato all’aria l’intera esplorazione intergruppi?
Niccolò: proprio così! Avevo l’occhio pieno di fango, le mani sporche di fango, tutto intorno era fango e Claudio continuava a mettermi le dita sporche di fango nell’occhio.
Claudio: cercavo di aiutarti!
Niccolò: ho provato a sperimentare l’utilizzo della nicotina come anestetizzante e lacrimante, ma la ricerca è ancora agli inizi e non abbiamo fatto nulla. La situazione era grave.
De Imenez: come è andata a finire?

Claudio: Per fortuna i kazachi ci hanno aiutato , e poi gli austriaci e australiani. Ma dobbiamo ringraziare tutti gli speleologi presenti che si sono prodigati in questo intervento di soccorso. La macchina organizzativa è stata all’altezza della situazione e anche nell’emergenza ha funzionato bene.
De Imenez: e quindi tutto si è concluso con del fango nell’occhio.
Niccolò: proprio così, ma stiamo già organizzando una prossima spedizione di esplorazione .Non possiamo mollare adesso che siamo vicini a by-passare la frana della Peep.
Claudio: se mi è permesso volevo aggiungere una cosa. Quello che è stato iniziato domenica è qualcosa di unico per la speleologia mondiale. Stiamo parlando di rivoluzione nel campo della esplorazione e della ricerca in grotta, intendo dire un nuovo modo di fare la speleologia , una nuova mentalità. Per farle un esempio lo scavo dal basso verso l’alto, non ha precedenti nella storia della speleologia, stiamo parlando di condizioni di lavoro al limite dell’umana sopportazione. Per non parlare delle ricerche e delle conferme che ne sono uscite fuori. Qui parliamo di una nuova dimensione nell’affrontare il mondo ipogeo.
De Imenez: avete delle anticipazioni?
Niccolò: credo di aver provato l’esistenza di una congiunzione tra Complesso della Poscola e Buso della Rana proprio in zona Peep.
Claudio: Niccolò e io ne siamo certi.
De Imenez : con queste ultime parole possiamo concludere l’intervista. Carne al fuoco ne abbiamo per la speleologia vicentina e mondiale. Grazie Niccolò e grazie Claudio , buone esplorazioni in grotta . E la prossima volta attenti alle “ slorde”!
Niccolò e Claudio ( allunisono) : ma vaffanculo!

GSM BABY DAY

Domenica 22 Maggio una quindicina di bambini hanno accompagnato i loro genitori a visitare la grotta di Bocca Lorenza a Santorso.
Noi genitori del GSM abbiamo messo la nostra esperienza e pazienza mentre loro , i bambini del GSM , hanno messo la loro fantasia e voglia di fare nuove esperienze .
Eravamo veramente in tanti alle 9.30 in centro a Santorso e dopo aver caricato gli zaini in spalla ci siamo avviati lungo il sentiero alla volta della grotta.
Una oretta di camminata, con i bimbi grandi che correvano e quelli piccoli che lasciavano passare le formiche lungo il sentiero.
Arrivati davanti alla grotta abbiamo trovato il prato tagliato e le tavole sparecchiate ed è stato facile stendere le coperte per terra e rifocillarci lo stomaco.
In un attimo tutti eravamo pronti e vestiti da grotta, chi in maniera ufficiale da vero speleologo e chi invece con scarpe da ginnastica e maglioncino

La lettura della favola di Lorenza non ha spaventato per nulla i nostri pargoli, quasi sapessero già inconsciamente dove andavano a finire e così tutti quanti, grandi e piccoli, piccoli e piccolissimi siamo penetrati nel cuore della montagna alla ricerca dei tesori visti da Lorenza.
Con grande sorpresa dei genitori, i bambini scendevano nella cavità senza nessun timore e così noi grandi ci siamo fatti accompagnare e guidare giù per le corde e tra i sassi.

Scoccata l’ora delle pappe siamo usciti e ci siamo riempiti gli
stomaci di ogni prelibatezza e per qualche minuto i più piccoli sono
rimasti fermi immobili;  solo le loro mandibole erano in movimento.
Poi abbiamo attrezzato delle vie di arrampicata e così tutti si sono
divertiti a cercare di raggiungere il chiodo più in alto in puro stile free
climbing for speleology.
Il sole intanto ci cuoceva e solo all’ingresso della grotta si trovava
refrigerio.
Erano le 17.30 quando i bimbi hanno cominciato a richiedere il gelato
e così abbiamo levato le ancore in cerca di un bar aperto.

 

 

Ma come quando si esce dalla grotta non si trova mai un posto dove mangiare , così ieri non trovavamo un posto dove leccare un gelato.
Gira e rigira ce l’abbiamo fatta e seduti al tavolino di un bar abbiamo concluso la splendida giornata dedicata ai bambini del GSM.

Samar 2011‏

Ieri e oggi altri due giorni alla ricerca di nuove grotte non molto lontano da Calbiga. Stiamo aspettando che il tempo si sistemi per ritentare l’immersione nel sifone a monte di Langun. Il tempo non sta migliorando perche ogni tanto piove, inoltre i sub oramai mi sembrano un po’ demotivati… Comunque ravanando di qua e di la abbiamo gia rilevato circa 5 km di nuove grotte. Anche oggi abbiamo trovato tre grotte di cui una pero gia vista. La seconda che abbiamo trovato e molto bella e concrezionata con due grandi sale. Lo sviluppo e di circa 250 mt. Da noi con queste grotte ci andresti a nozze ma qua e lo standard e dopo un po cominci a stufarti se non salta fuori il mostro…
Ci sentiamo!
Lillo