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Malga Fossetta: uscita fotografica

Scordatevi di arrivare all’ingresso seguendo le varie istruzioni che trovate in giro! Il problema più grosso, già da subito, è trovare la traccia del sentiero che si stacca dalla sterrata che passa a fianco della malga! Anche il buon Gianki è riuscito a sbagliare nonostante ci fosse stato chissà quante volte! Quindi, per la prima volta, farsi accompagnare!

Sala del Cratere

Dopo la discesa della fessura iniziale, senza prima aver passato quel frazionamento infelice sotto il tubo e l’ex-restringimento sul fondo, siamo arrivati al Cratere: a mio avviso il posto più bello di quanto visto in questa uscita. Inusuale sentire qui lo scroscio di una cascata, ma le numerose ore di pioggia torrenziale e grandine (povera la mia macchina!) cadute nella primissima mattina sono ancora nel pieno del loro deflusso nelle vie sotterranee dell’Altopiano e questo ci avrebbe condizionato tutto il resto dell’uscita.
Infatti, il 45 ce lo facciamo sotto un’allegra pioggerella e temiamo per le condizioni in cui potrebbe essere il Bologna, dato che anche in magra dicono che l’arrivo sulla cengia abbia sempre la sua dose di acqua, ma invece lo troviamo normale.

Su questo pozzo c’erano delle corde insidiosissime: o scendevi come un missile o si bloccavano. Raumer, è qui che hai avuto l’ispirazione per il tuo moschettone di rinvio? 😉 Quando serve … lo lasci sempre a casa!Ci cucchiamo la Galleria del Fango e siamo al Pozzo del Ponte. Ancora giù per una spaccatura da fare in libera (che ci lascia inizilmente molto perplessi nell’affrontarla, ma che poi si rivela piena di appoggi) fino a quando Gianki ritorna indietro e ci dice che non si può proseguire: il pozzo X nebulizza ed una lunga permanenza per fare foto potrebbe essere pericolosa. Dietrofront! Ma prima andiamo tutti a dare un’occhiatina, tanto per renderci conto di questa cosa nuova per noi: sembra polvere in sospensione.
Pausa pappa, foto al Pozzo del Ponte e poi risaliamo.

Pozzo del Ponte                             Pozzo Bologna

Finalmente siamo alla base del Pozzo Bologna, mio obbiettivo principale. Fortunatamente è armato doppio e posiziono due luci nella parte alta, una sulla cengia ed un paio alla base. Non devo neanche fare prove: il primo scatto è quello buono!
Alla squadra ispirava una foto nella Saletta dei Tre Rami, con il cunicolo d’accesso al Bologna che è molto caratteristico. Qui il grandangolo molto spinto ha distorto parecchio, ma esiste Photoshop! Et voilà:…

Saletta dei Tre Rami

Beh, la foto successiva è stata rocambolesca: cavalletto appeso su uno spuntone di roccia tramite un cordino in kevlar,impossibilità di guardare l’inquadratura e cengia espostissima con il terrore di far cadere sassi sui compagni in posa sotto. Il risultato è che, essendo inquadrata perfettamente sulla verticale, si fatica non poco a capire quello che c’è sotto.

La foto al Cratere, fatta durante la fase d’uscita, l’abbiamo pagata a caro prezzo con un gran freddo nell’attesa che tutti risalissero l’ultimo pozzo: bisognava farla all’andata.
Ridi, scherza e fotografa, ci abbiamo messo ben 10 ore per essere scesi solo fino a -200! 🙁
Un ringraziamento speciale a Gianki del GGT e Daniele Slaviero del GGS per averci guidato ed aiutato con le luci.
Grazie anche a Bonni ed alla Zdenka che si sono sacrificati, rinunciando a venire con noi, per restare a dare una mano ad Umberto del GGS per fare foto nella parte iniziale della grotta.
Sandro Sedran

Il PhotoTeam: Donato, Alberto, Daniele, Simo, Gianki, San