In ricordo di

in ricordo di
MICHELE DE MARZI, GIANCARLO DAL SANTO “MASA”,
GIUSEPPE PANIZZON “CAVEJO”, ALESSIO RIZZI, FABIO SARTORI E THONY TESSARO
Un minuto di silenzio per chi ci ha lasciato..
Un minuto di silenzio per chi ha sempre lottato..
In grotta, il suo ricordo sarà sempre conservato
Un minuto di silenzio per chi abbiamo tanto amato
MICHELE

Alla discesa in grotta preferiva una bella battuta di localizzazione con l’ ”Università della Battuta”, preferibilmente nell’amato Altopiano di Asiago. La passione per la grotta la dimostrava con la sua bravura nel catturare immagini fotografiche. Dobbiamo a lui e alla sua inseparabile Yashica moltissime diapositive dell’archivio di gruppo. Una delle più belle immagini disegna con striscie luminose la sigla GSM nell’aria del Buso della Rana.
Ciao Michele, ti porteremo sempre con noi nei nostri cuori, quando cammineremo nei giardini di roccia e fiori dell’Altopiano.

MASA
Giancarlo ha trovato il Passaggio.
Non lo aveva cercato, ma lo ha trovato lo stesso.
Il Passaggio che porta non verso il basso di profondi pozzi, ma, per una volta, verso l’Alto, verso nuovi territori a noi ignoti, ma che il nostro MASA sicuramente saprà esplorare al meglio.
Come del resto ha sempre fatto.
Ciao Masa.
CAVEJO
Sicuramente la frase “se ne vanno sempre i migliori” è quanto di più trito e retorico si possa dire.
Ma non sempre. Questo è uno dei rari, rarissimi casi in cui quanto si afferma NON è retorico.
Il nostro KAVEJO era una persona speciale.
Un “migliore”.
Sapeva fare di tutto e lo faceva bene.
Lo ricordo grande trascinatore di allievi in un corso di speleologia, ai quali comunicava, con il suo impareggiabile “humor”, la passione per la nostra bella attività. E come non ricordare il suo scritto sul bollettino Papesatan sul Buso de Lucio. Non c’è stata volta che, leggendolo, non mi facessi un sacco di risate per le comiche vicende narrate con rara maestria ed umorismo. Se n’è andato quindi un “migliore”. Sicuramente dove è andato renderà il luogo, se possibile, più divertente e arricchito della sua grande personalità.
A Dio Kavejo.
Il mondo senza di te è un po’ più povero
ALESSIO
Nel discutere di camini da risalire apprendiamo di un’altra risalita, fatta da un amico come te in solitaria senza corda in un altra grotta in un’altro luogo.
Come era tuo solito ti sei mosso discreto e solitario. Senza una corda a trattenerti ma come volevi tu, come credevi meglio , senza dire niente a nessuno seguendo il tuo istinto.
Ora sei arrivato in cima e la risalita l’hai compiuta.
Hai trovato gli amici Masa, Michele e Cavejo e non sarai mai più solo.
Noi rimaniamo qui giù e terremo stretti i ricordi dei momenti che abbiamo condiviso con te.
Non ti dimenticheremo.
Ciao Alessio!
FABIO
Nel 1972 Fabio si recò ad un corso di speleologia a Trieste, la discesa avveniva con le scalette e corda di sicura a spalla. Quando toccò a Fabio fare sicura, l’istruttore, che scendeva, si fermò e tirò giù la corda qualche metro per poi lasciarsi cadere. Lui si bruciò le mani e la schiena ma riuscì a fermare la caduta. Ecco, questo era Fabio, non si risparmiava mai e metteva tutto se stesso in quel che faceva, senza calcoli e mezze misure. Fabio c’è stato nei primi campi in Sardegna, dove abbiamo sceso il Gorropu in quella che è stata sicuramente la prima discesa in forra del GSM, ed è grazie a lui che possiamo avere tra le più belle foto del GSM.
Fabio c’era quando abbiamo costruito la ferrata al laghetto, quando abbiamo risalito il Ramo dei Salti, nelle discese alla Spluga della Preta con magnifiche diapositive da lui scattate, quando abbiamo scoperto il Ramo Nord alla Rana e Fabio ha voluto intitolare al fratellino Roberto, morto per incidente, la Sala Roby.
C’è stato, è vero, un periodo in cui si era un po’ allontanato dal gruppo ma Fabio era ritornato a praticare la speleologia attiva fortunatamente appena in tempo per essere tra il gruppo che compì la prima traversata dalla Pisatela alla Rana.
Ricordiamolo com’era, instancabile, ciarliero, quando ti parlava guardando di lato, quando ti sommergeva con la sua loquacità, il suo entusiasmo, con la sua vitalità.
Ciao Fabio!
Thony Thony fu nel gruppo di 3 o 4 ragazzi di un altro paese che si iscrisse al GSM. Si impose subito con un carattere un po’ rustico ma con un cervello di prim’ordine anche se con idee molte volte in contrasto con le mie. In occasione dell’operazione preta 78 compimmo insieme, solo io e lui, una discesa al fondo armando circa metà grotta. Ricordo che alle soste sia io che lui accendevamo l’immancabile sigaretta e questa bastava a ricaricarci per riprendere l’andare. Uscimmo con 24 ore di anticipo sulla tabella di marcia e piombammo dentro malga preta tra le facce sbigottite dei presenti. Resta il ricordo di una magnifica foto che gli ho scattato io appeso a metà del pozzo bologna.
Ciao Thony amico carissimo e compagno di tante indimenticabili avventure sotterranee e non solo.
Regola bene il pedale e la longe affinché la pedalata lungo la corda che ti porta in su sia poco faticosa, e ti faccia arrivare presto nel posto che ti meriti. E non dimenticarti di gridare “libera” quando sarai arrivato in cima al pozzo.
Ciao Thony!

GSM Gruppo Speleologi Malo