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Rakov Scocjan – il video

18 Aprile 2010
Dopo la mitica uscita alla Planinska Jama, mi sono finalmente deciso a pubblicare il girato del giorno successivo alla Rakov Skocjan, meglio conosciuta da noi italiani come Valle dei Gamberi, visitata assieme agli amici dello Speleo Club Forlì.
Muniti di muta, ne abbiamo combinate anche qui di tutti i colori discendendo il corso d’acqua trascinati dalla corrente e facendo un casino infernale. Chissà se l’abbiamo rischiata grossa: questo è una riserva-parco naturale; magari se arrivavano le guardie ci avrebbero inculato a fuoco! Ma chissenefregaaaaaa! Ci siamo divertiti da matti e fatto pure belle riprese.

Mi dispiace, ma non ho trovato le vena fantozziana per commentare questo filmato e quindi ve lo cuccate in forma “live”.
Foto e descrizione dell’amico Gianluca Carboni.
San

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Kacna Jama – il video

Dopo le foto, ecco anche il video della nostra uscita nella famosa grotta slovena, la prima ad intercettare il corso sotterraneo del Reka-Timavo.
Noi non ci siamo arrivati, ma la prossima volta non ce lo faremo sfuggire, con muta o canotto, ma ci andremo.
San

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Kacna Jama (Abisso dei Serpenti) – Slovenia

Domenica 2 maggio San, Simo, Massi, Alberto Rossetto, Pierga, Miguel e Vasco (sloveno di KP) siamo stati ospiti di Zdenka e Bonni che ci hanno armato il giorno prima la discesa del P180 iniziale.

Partiti alle 10, abbiamo disceso la via frazionata, mentre la direttissima era stata armata da altri spelei entrati sabato pomeriggio e che abbiamo scoperto essere i triestini Stefano e Silvia incontrati al Corchia a Pasqua.
Vasco è uno speleo novello ed è venuto in questa grotta per “sverginarsi”. La tensione, e la scaga di trovarsi sopra un salto a cielo aperto di circa 100m, lo ha fatto iniziare malissimo: ha montato la corda sul discensore al contrario! Taci che si trovava su una cengia e me ne sono accorto in tempo!

La discesa segue la vecchia via ferrata (di chissà quanto tempo fa) che ormai è completamente deteriorata, senza numerosi tratti e con parecchi pioli in ferro che sporgono dalle pareti e che bisogna stare attenti a non urtare mentre si scende in corda.
Come detto, i primi 90m sono a cielo aperto; poi ci s’infila in un pozzo parallelo dove è possibile fare molti più frazionamenti. Il salto finale (circa 60m) è molto simile alla Spaluga di Lusiana: da una cengia ci si affaccia nel gigantesco camerone posto alla base del pozzo dove entra la luce esterna divisa in due da un ponte di roccia posto circa a metà pozzo: molto suggestivo.

Qui una ripida conoide scende verso il basso; spallle alla parete, a sinistra si va nella mega-galleria che conduce alle acque del Reka-Timavo, a destra si sale in un ramo fossile stupendamente ed abbondantemente concrezionato. Dopo l’incontro con i triestini ed i saluti di rito, ce li siamo aggregati e ci siamo infilati nel ramo fossile che ci ha stupito per la grandiosità degli ambienti e la sovrabbondanza di concrezioni: stupendo! Sceso un tratto obliquo su colate, si giunge nel nuovo km, scoperto negli ultimi anni, che non ci è stato possibile visitarlo a causa della mancanza di corde per la discesa.

Durante il ritorno, il GMS PhotoTeam ha fatto un po’ di riprese video mentre gli altri sono andati a vistare la galleria in direzione del Timavo.
Risaliti con calma e sotto la pioggia, i primi erano fuori alle 16 mentre gli ultimi, Zdenka e Bonni che hanno anche disarmato, sono usciti alle 19.
Al termine tutti all’Orient Express di Divaca a mangiare e bere alla nostra salute. (NB: birra media 1,90 Euro!!!!).
San
Prossimamente il video ….
Fotogrammi ricavati dal video girato