Grotta del Paranco

Le previsioni davano pioggia sicura ed abbondante; andare in montagna era impossibile e quindi bisognava trovare una grotta asciutta, non troppo lunga, bella e senza tanto avvicinamento. Via in Carso quindi! Era da tanto che volevo visitare la Grotta del Paranco; lunga solo 200m, ma ricchissima di concrezioni e cristallizzazioni. Volevo poi verificare la possibilità di organizzare una gita CAI per gli anni a venire; niente difficoltà insormontabili quindi.
Arrivati poco oltre Borgo Grotta Gigante, abbiamo lo straculo di poterci cambiare senza pioggia. Con il gps in mano e la stampa della cartina di Google Map ci avviciniamo all’ingresso e, mai successo!, lo troviamo immediatamente! A fianco si trova l’Abisso di Colle Pauliano (quasi un pozzo unico di -100m e niente di più); magari lo faremo la prossima volta.
L’ingresso è stato pesantemente scavato sul fianco sud di una dolina; superato uno stretto cunicolo (dove c’era un cancello), il primo tratto scende obliquo e scivoloso, con soffitto basso, fino alla prima sala dove abbiamo un assaggio dell’abbondanza di concrezionamento che troveremo in tutta la grotta.
Uno stretto passaggio tra le concrezioni immette in un saltino di 2m, fattibile in libera, cui segue uno scivolo su colata che conduce alla seconda sala. Questa è abbastanza spoglia, con il fondo a vaschette, ma con alcune splendide concrezioni nella parete di destra.
Ora ci attende una strettoia abbastanza selettiva in leggera discesa; Pier Giorgio, al primo tentativo, si incastra, ma poi, tra un porko ed un altro, riesce a passare.
Siamo su uno splendido balcone con laghetto che sovrasta l’enorme sala centrale. Lo spettacolo è unico! Ci perdiamo ad osservare attentemente tutti i particolari delle concrezioni; ce ne sono di ogni tipo e forma e, incredibile, sono tutte integre! Nessun segno di vandalismo; che grotta stupenda! Speriamo che resti così per sempre.

Sala centrale, il GSM PhotoTeam di oggi: San, Simo, Alberto R., Pier Giorgio

Fatte le foto di ambiente e qualche particolare, scendiamo nell’ultima parte della grotta. Esso è caratterizzato da uno scivolo obliquo di calcite, dal basso soffitto, che una volta doveva essere completamente allagato. Ne siamo certi perchè le concrezioni sono tutte ricoperte da cristalli di calcite; spettacoloooo!!

Dopo aver consumato il pulsante di scatto della macchina fotografica, torniamo nel salone a fare merenda e riprendere tutti i particolari delle concrezioni che più ci intrippano.
Nella strettoia Pier Giorgio ripassa al secondo tentativo e poi tutti fuori dove ci attende un bel diluvio.
San
Tutte le migliori foto fatte, le trovate cliccando qui.

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